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Akragas, niente scacco alla Reggina: Di Mauro illude poi arriva il pari

Finisce 1 a 1 all'Esseneto. Primo pareggio del campionato dei biancazzurri

Di Fabio Russello |

Lo scacco alla Reggina, oggi Lfa Reggio Calabria, dura un tempo. Ma quello dell’Akragas è stato un bel primo tempo, il più bello sin qui visto all’Esseneto con un pressing alto a tutto campo per soffocare le fonti di gioco della Reggina. La coperta è però troppo corta perché è vero che gli amaranto non giocavano sciolti – anzi, non riuscivano a giocare per nulla – ma è pur sempre un sistema molto dispendioso che poi alla lunga i biancazzurri hanno pagato nella ripresa. Marco Coppa ha pure – in parte – modificato il suo modo di giocare con un centrocampo un po’ più “popolato” di giocatori biancazzurri a discapito però delle fasce da dove infatti sono arrivati pochissimi cross. Ma sono scelte dettate dalle condizioni della rosa durante la settimana, nel corso della quale c’è anche stato un Akragas Trapani di Coppa non solo inutile ma anche dispendioso. Ma tant’è.

Leuca riempie la metà campo avversaria

Buono e comunque sufficiente l’esordio casalingo di Leuca, il nuovo attaccante espulso dopo 10 minuti nella disastrosa trasferta di Locri. Che dire? E’ un armadio casa, che riempie l’area, che fa salire la squadra, che spizza palloni per gli altri e che col fisico li difende senza che qualcuno riesca a sportarlo di un centimetro. Non è un caso che la Reggina abbia decisamente preso il sopravvento dopo la sua uscita dal campo al quarto d’ora della ripresa quando Coppa fa entrare Trombino. Tutti si aspettavano la coppia Leuca – Trombino e invece in campo resta Marrale. La Reggina aveva già pareggiato ed era in costante pressione offensiva senza che i biancazzurri di contropiede riuscissero a impensierire il portiere amaranto.

Primo tempo da incorniciare

Si diceva di un primo tempo di grande spessore dell’Akragas. Sansenverino e Perez a centrocampo fanno filtro, Sanseverino detta i tempi e Perez – alla sua miglior partita all’Esseneto – è una diga. Di Mauro è un furetto che sguscia da ogni dove mentre Grillo cerca di dare ordine alla manovra offensiva con risultati alterni. Ed è a metà primo tempo che la supremazia agrigentina si concretizza con una giocata di spessore di Di Mauro: il ragazzo si intrufola nell’area della Reggina lungo la linea di fondo campo e con un diagonale gela il portiere amaranto. La Reggina protesta perché secondo loro la palla non è entrata. Ma dalla tribuna – e poi dalle immagini tv – c’è la conferma che la palla era entrata e pure di mezzo metro almeno. L’arbitro dà il gol e l’Akragas ha solo il torto di non chiuderla anche se alla fine l’unica vera occasione per il raddoppio è con Leuca che spara su Martinez.

Nella ripresa in debito d’ossigeno

Nella ripresa il copione cambia completamente: la Reggina pareggia al 50’ quando Perri si avventa su una palla vagante in area Akragas e mette dentro. L’Akragas arretra il baricentro, la Reggina ci crede e nel finale protesta per un rigore non concesso – che dalle immagini della tv non sarebbe stato così folle da assegnare – e si morde le mani per due paratone di Sorrentino, il portiere dell’Akragas rivelazione dell’anno. Finisce 1 a 1: per l’Akragas è il primo pareggio dell’anno, per la Reggina continua il digiuno di vittorie all’Esseneto dove non ha mai vinto nella sua gloriosa storia.

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