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Autovelox sulla statale 123 per aumentare la sicurezza

Carmelo Vella

04 Ottobre 2016, 22:02

Autovelox sulla statale 123 per aumentare la sicurezza

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Canicattì/Campobello di Licata. Degli autovelox saranno installati nelle prossime settimane lungo lo scorrimento veloce Canicattì- Campobello di Licata teatro in passato di gravissimi incidenti stradali spesso anche mortali.

Ad annunciarlo, ieri mattina è stato l’ex deputato regionale Giancarlo Granata, oggi consigliere del Ministro per gli Affari Regionali, Enrico Costa. Si tratta di un importante provvedimento in tema di sicurezza e salvaguardia dell'incolumità degli automobilisti. Infatti l'Anas ha dato esito positivo alla richiesta dello stesso Granata e così sulla statale 123 Canicattì - Licata saranno installate lungo i rettilinei alcune postazioni fisse di autovelox. Giancarlo Granata nei mesi scorsi, dopo una serie di incidenti stradali, tra i quali quello in cui aveva perso la vita il giovane canicattinese Francesco La Carrubba, aveva chiesto l' intervento delle istituzioni per cercare di trovare una soluzione a questo triste e purtroppo continuo fenomeno.

Della questione era stato anche interessato il prefetto di Agrigento, Nicola Diomede, che da subito si è dimostrato sensibile a questa vicenda. Nelle prossime settimane scatteranno adesso i lavori per mettere delle postazioni fisse di autovelox a cura del dipartimento regionale della Polizia Stradale. Infatti, la 123, si presta a repentini cambiamenti di velocità che spesso invitano gli automobilisti a pigiare il piede sull’acceleratore.

«Credo - ha dichiarato l’ex parlamentare regionale Giancarlo Granata - che installare dei dissuasori di velocità in questo tratto di strada sia fondamentale per salvaguardare l’incolumità di chi percorre questa arteria. Negli anni- conclude il consigliere del ministro Enrico Costa - sono state tantissime le vittime in quel tratto di strada uno dei più pericolosi della provincia di Agrigento dopo la 640 Agrigento- Caltanissetta e la 180 Agrigento- Palermo. Era giusto correre ai ripari per evitare lo spargimento di altro sangue».