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Coronavirus, «Mio nipote sta tornando dal Nord» e avvisa la Polizia

Di Antonino Ravanà |

Una lite in famiglia per il ritorno in città di un ragazzo proveniente dal Nord Italia, un altro agrigentino bloccato in tempo in aeroporto prima di imbarcarsi su un volo per la Sicilia, e un arresto di un giovane, il quale fermato per un controllo, si è scagliato contro gli uomini in divisa. Tutti episodi accaduti nel bel mezzo dell’emergenza sanitaria, per contrastare e contenere la diffusione del contagio del Covid-19.

Una donna, l’altro pomeriggio, dopo avere appreso del ritorno in città del nipote, che vive in Veneto , precisamente nella provincia di Venezia, ha chiesto spiegazioni al padre del ragazzo, e da lì a poco è scoppiato il parapiglia. I due protagonisti sono entrambi di Agrigento. Le famiglie in questione sono vicine di casa. Sono stati momenti concitati e per un attimo si è anche temuto il peggio. Qualcuno attirato dal trambusto ha chiamato il numero di emergenza del 112. Provvidenziale e tempestivo l’intervento degli agenti della sezione Volanti che hanno riportato la calma.La donna avrebbe riferito: «Il ragazzo non può scendere, può avere il coronavirus. Per questo motivo mi sono arrabbiata».

E la polizia ha bloccato un agrigentino che, in assenza di validi motivi, stava tentando di imbarcarsi su un volo di linea con partenza dal Nord Italia, alla volta della Sicilia, per ritornare nella Città dei Templi. L’operazione è stata finalizzata a prevenire e reprimere le violazioni nell’ambito dei provvedimenti disposti dall’Autorità, e si inserisce nell’ampia cornice di capillari controlli, e di una attività di intelligence, disposti dalla Questura di Agrigento.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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