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Da Agrigento mano tesa alla Libia

Di Stelio Zaccaria |

“Ho scelto Agrigento – ha esordito il ministro – non solo perché è la mia città, ma anche perché è la Provincia della quale fa parte Lampedusa, avamposto per antonomasia, degli sbarchi di immigrati dalla Libia. Una specie di ponte fra i due Paesi. E da qui vogliamo tendere la mano alla Libia. Siamo nella città della Sicilia che sta, strategicamente, di fronte alle coste africane: oggi vogliamo lanciare un messaggio di unità fra le due sponde opposte del Mediterraneo, un mare che ci accomuna.

“L’Italia – ha proseguito – è alla guida della Comunità internazionale per sostenere il processo di stabilizzazione della Libia, ponendosi al fianco del Consiglio presidenziale e del Governo di accordo Nazionale e favorendo colloqui e contatti fra tutti gli esponenti libici. Siamo stati i primi tra i Paesi occidentali a riaprire l’ambasciata a Tripoli nel gennaio scorso e i primi anche a riaprire il servizio dei visti in questi giorni. Alla Conferenza di Roma sui Paesi di transito delle crisi migratorie – ha aggiunto Alfano – ho annunciato oltre 20 milioni di euro di nuove iniziative a favore della Libia. Nella stessa conferenza è emersa la consapevolezza che è necessario un maggior investimento economico nelle comunità locali più colpite dai trafficanti. Ma nonostante le difficoltà, Tripoli è una città viva dove c’è tanta domanda di Italia e di imprese italiane. Obiettivo del Forum è quello di avviare una riflessione approfondita, condivisa con il settore privato, sulle prospettive che si apriranno nel mercato libico per le imprese italiane, una volta ristabilite le necessarie condizioni di sicurezza, nonché sul futuro posizionamento del sistema economico italiano in Libia».

Il primo forum Italo-Libico in programma questa mattina al Dioscuri Bay Palace di San Leone dalle 10,30 alle 16, riunirà per la prima volta i principali rappresentanti dell’imprenditoria, del mondo finanziario e della consulenza italiani e libici, nonché i vertici del Governo libico “riconosciuto dall’Onu”, con in testa il vice premier Maiteeg e con gli interventi dei due ministri dell’Economia Nasir Shaghlan e della Finanza Abubaker Ghafal. Sarà articolato in settori strategici quali energia e idrocarburi, infrastrutture e trasporti, telecomunicazioni e settore bancario e finanziario. Vengono considerati gli argomenti centrali per un nuovo partenariato che potrebbe costituire il pilastro per lo sviluppo economico del Mediterraneo. Per l’Italia saranno presenti rappresentanti di Confindustria, di Unicredit, della Fsi e di Leonardo. Ci saranno imprenditori privati provenienti da tutta l’Italia, e forse anche agrigentini.

“La Farnesina – ha detto Alfano – ha mandato alla Camera di commercio di Agrigento un invito aperto. Un invito ad invitare tutte le imprese interessate a partecipare al forum economico italo-libico. Abbiamo dato la nostra disponibilità all’accredito. Non so quante imprese abbiamo risposto. Abbiamo però voluto coinvolgere anche il territorio. Non siamo qui solo per il tempio, ma siamo qui anche per le imprese agrigentine che avessero volontà di internazionalizzare e guardare in prospettiva quel mercato”.

Il ministro degli Affari Esteri Angelino Alfano ha parlato anche delle difficoltà della Libia. “Stiamo facendo dei ragionamenti e degli accordi anche con le tribù che operano a Sud della Libia. Il nostro lavoro – ha spiegato – è quello da vicino di casa, da dirimpettaio trovandoci ad Agrigento, che vuole stabilizzare la Libia, avviare un nuovo cammino di pace, favorire il dialogo fra Est ed Ovest, nella consapevolezza che non ci sarà nessuno dall’esterno che riuscirà a garantire la pace all’interno della Libia se non riusciranno a trovare, i libici fra di loro, le modalità della pace”.

Ieri sera c’è stato l’arrivo in città delle delegazioni dei due paesi e degli imprenditori. E’ stato firmata una Dichiarazione congiunta italo-libica sul rilancio della cooperazione economica davanti al Tempio della Concordia, nella Valle dei Templi. Al termine tutti a cena.

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