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«Documenti non conformi all’originale», 104 revocata a prof favarese

Di Gioacchino Schicchi |

“Furbetti” della legge 104 nel mondo della scuola, non ci sono solo percentuali di invalidità “flessibili”, ma anche i casi di documentazione presentata in modo non “conforme all’originale”.

Ad aprire una parentesi spinosissima ma potenzialmente interessante, sotto molti profili, è un atto pubblicato nei giorni scorsi dall’Ufficio scolastico provinciale, il quale ha revocato il trasferimento ottenuto nell’anno scolastico 2011/2012 da una insegnante favarese. Questa, sfruttando i benefici concessi dalla 104 era riuscita ad essere assegnata da Catania a Licata e poi da Licata a Villaseta nell’anno scolastico 2012/2013.

Tutto regolare solo finché l’Usp non ha chiesto chiarimenti all’Inps sulla documentazione prodotta dall’insegnante. E’ l’istituto di previdenza a certificare, il 14 novembre dello scorso anno, la “non conformità della stessa rispetto agli atti d’ufficio”, aggiungendo la “non conferma della sussistenza dei requisiti previsti per godere della precedenza ex articolo 21 della Legge 104/92”, ovvero quella che tutela i disabili. Ovviamente la docente si è difesa per le vie legali fornendo una memoria endoprocedimentale, che tuttavia è servita a poco dato che l’ufficio ha comunque disposto una revoca reatroattiva dei benefici assegnati contestando alla donna che nel “produrre copia del certificato di invalidità ne dichiarava la conformità all’originale” e, quindi, prevede la legge che qualora “emerga la non veridicità del contenuto delle dichiarazioni, il dichiarante decade dai benefici eventualmente conseguenti al provvedimento emanato sulla base della dichiarazione risultata non veritiera”. Quindi tutto azzerato (salvo contro-ricorsi) e fari accesi da parte dell’Usp, il quale pare abbia trasmesso alla Procura della Repubblica gli atti della vicenda e stia comunque procedendo in modo puntuale a passare al setaccio le documentazioni fornite.

Il dubbio – ma tale resta fino a prova contraria – è che “distrazioni” come quelle registrate in questo caso possano essere state frequenti, approfittando proprio dell’assenza di un sistema di verifiche incrociate tra gli enti. Attività che oggi l’ex Provveditorato sta svolgendo in modo straordinario e in assenza persino di un quadro normativo consolidato che possa anche tutelare i funzionari e i dirigenti dal dover rispondere in modo personale delle vicende. Questo sta accadendo, ad esempio, per i trasferimenti revocati in modo leggermente retroattivo (parliamo in questo caso di pochi mesi) ai soggetti beneficiari che non hanno ricevuto la conferma della percentuale di invalidità dopo le visite di controllo straordinarie realizzate dall’Inps. Molti hanno fatto ricorso ma, ancora oggi, si attendono le sentenze le quali ovviamente saranno una cartina di tornasole utile per il futuro. Intanto, le indagini continuano.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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