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«Irregolarità nella gestione», la Banca d’Italia ha sanzionato gli ex vertici di Banca Sant’Angelo
La decisione dopo una ispezione avvenuta nel 2023 prima dell'incorporazione in Baps
Dopo l’ispezione della Banca d’Italia, che ha riscontrato una serie di irregolarità nella gestione, per gli ex amministratori di Banca Popolare Sant’Angelo è arrivata la scure delle pesantissime sanzioni amministrative.Il provvedimento è stato notificato nei giorni scorsi agli ex componenti del Cda della banca licatese ora incorporata da Baps e agli ex componenti del collegio dei sindaci.
Chi sono i sanzionati
Sono stati sanzionati l’ex presidente del consiglio d’amministrazione di Banca Popolare Sant’Angelo Antonio Coppola che dovrà pagare 43 mila euro, l’ex amministratore delegato Ines Curella (per lei la sanzione è di 80mila euro), il vicepresidente del CdA Serafino Costanza (22mila euro), gli ex consiglieri Alessandro La Monica (16mila euro), Carmen Maria Rita Cinzia Marchese Ragona (16 mila euro), Virginia Colli (5mila euro), Fabrizio Escheri (5mila euro) e i componenti del collegio sindacale, dal presidente Michele Battaglia (25mila euro) ai sindaci Vincenzo Cammilleri e Giovanna Maria Cucinella (16mila euro).Sanzionata anche la Banca Popolare Sant’Angelo (che però ora è incorporata in Banca Agricola Popolare di Sicilia) per 110mila euro. Ma l’ispezione e le irregolarità sono del 2023 mentre l’incorporazione è avvenuta solo nel 2024 e dunque si tratta di sanzioni “ereditate”.I provvedimenti possono essere impugnati davanti la corte di appello e successivamente anche davanti la corte di cassazione per quanto, in genere, le sanzioni irrogate da Bankitalia sono nella forma e nella sostanza pressoché inattaccabili.
I rilievi di Bankitalia
I rilievi fanno dunque seguito all’ispezione della Banca d’Italia condotta dal 15 giugno al 18 ottobre del 2023, quattro mesi al termine dei quali gli ispettori di Palazzo Koch hanno accertato le irregolarità contestate agli ex vertici e relative alle «carenze nell’organizzazione, nei controlli interni e nella gestione dei rischi con riflessi sulla situazione patrimoniale da parte dei componenti il Consiglio di amministrazione» (il patrimonio della Banca Sant’Angelo in dieci anni è crollato da 123 milioni a 47 milioni e le azioni da 28 euro a 1,47 euro) e anche “carenze nei controlli con riflessi sulla gestione dei rischi e sulla situazione patrimoniale da parte dei componenti il Collegio sindacale”.Del resto è stata proprio Bankitalia a raccomandare a Banca Sant’Angelo, storica banca che aveva sede a Licata, la ricerca di un partner solido dal punto di vista patrimoniale per annullare i rischi di tenuta dei conti dell’Istituto di credito in grave crisi finanziaria.
Salvati dall’incorporazione
Delle tre manifestazioni di interesse alla fine è diventata concreta quella presentata della Banca Popolare di Ragusa che ha incorporato la Sant’Angelo diventando Baps, Banca Agricola e Popolare di Sicilia e che nelle prossime settimane approverà il suo bilancio con un utile di 51 milioni di euro.Il primo via libera all’incorporazione è arrivato nello scorso mese di maggio quando il CdA di Banca Agricola Popolare di Ragusa ha dato il via libera al progetto di fusione per incorporazione di Banca Popolare Sant’Angelo, con Baps che è diventato uno dei principali attori del settore bancario sul territorio siciliano.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA