La guerra di cifre sui soldi in beneficenza per il concerto de Il Volo: «Dove sono finiti gli altri 54 mila euro?»
Uno degli eventi di Agrigento Capitale della Cultura finito nella polemica. Italia Viva attacca
Members of the Italian pop trio Il Volo, Gianluca Ginoble (L), Ignazio Boschetto (C) and Piero Barone (R) perform on stage during the 68th Sanremo Italian Song Festival at the Ariston theatre in Sanremo, Italy, 07 February 2018. The 68th edition of the television song contest runs from 06 to 10 February. ANSA/ETTORE FERRARI
I conti, con i super concerti nella Valle dei Templi e legati ad Agrigento Capitale italiana della cultura sembrano on tornare mai. Si è spenta – o quasi – l’eco della polemica relativa al concerto del maestro Muti costato 600 mila euro (mentre a Lampedusa l’identico evento era costato 100 mila euro) che si è riaccesa quella relativa al concerto de Il Volo della scorsa estate. Prima le ironie sul dress code invernale richiesto ad agosto perché in tv sarebbe andato in onda a Natale, ora la destinazione e le cifre devolute in beneficenza.
L'accusa di Roberta Lala
Il via lo ha dato la coordinatrice cittadina di Italia Viva Roberta Lala: «Ci era sembrata un’ottima idea quella del presidente Schifani di devolvere in beneficenza il totale degli incassi per i due concerti de “Il Volo”. Ma se il costo dei biglietti era di 80 euro per 600 posti a sedere per due serate, suscita dubbi l’importo oggi destinato alle Associazioni dall’Ente Parco Valle dei Templi pari a soli 42.239,65 euro. Se così fosse, potremmo affermare che almeno la metà dei posti, cioè 300 per ciascuna delle due serate, è stata destinata a spettatori non paganti. E a questo punto i cittadini agrigentini e siciliani si chiedono se il meglio che la politica locale e regionale sappia proporre sia ancora l’amichettismo, cioè i biglietti omaggio destinati ai propri amici, sostenitori, portatori di interessi vari».
Davide Faraone ci mette il carico
A darle man forte il capogruppo e leader siciliano di Italia Viva Davide Faraone: «Il costo complessivo del concerto per le casse pubbliche è stato di: 1,2 milioni di euro per un’operazione confezionata su misura per un TV. L’unica nota positiva sembrava la destinazione del ricavato in beneficenza: 80 euro a biglietto, 600 posti per serata. Totale atteso: 48.000 euro a sera, 96.000 in due giorni. A conti fatti, l’incasso è stato di appena 42.239,65 euro. Meno della metà. Cos’è successo agli altri soldi? Semplice: metà platea non ha pagato». Secondo Faraone si tratta di «posti regalati ad autorità, amici, amici degli amici. Proprio quelli che, potendo, avrebbero dovuto dare di più, non di meno. E dire che, all’epoca, il presidente della Regione Renato Schifani e il sindaco di Agrigento Francesco Micciché giurarono solennemente: “Niente favoritismi”».
La replica del direttore del Parco Roberto Sciarratta
Stizzitissima la replica di Roberto Sciarratta, direttore del Parco archeologico e custode della borsa che finanzia molti degli eventi di Agrigento Capitale della cultura: «Niente ingressi a “scrocco”, niente “amichettismi” né platee piene di “amici dei politici. Sono accuse totalmente false e a tratti volgari rivolte da uno schieramento politico all’organizzazione del doppio Concerto del Volo realizzato nel 2024 davanti al Tempio della Concordia il cui ricavato è andato in beneficenza».
Sciarratta spiega: «I dati diffusi sono totalmente inventati, frutto di un calcolo che non tiene conto della realtà delle cose. Sarebbe bastato chiedere gli atti per evitare di diffondere l’ennesima fake news che mira a colpire Agrigento e che, spiace, ha trovato ampio risalto sulla stampa senza che nessuno abbia mai ritenuto di accertare la veridicità dei fatti. Nel dettaglio, nelle due serate i biglietti venduti sono stati 1.082, di cui complessivamente 772 al costo di 80 euro, 250 al costo di 5 euro (destinati unicamente al fans club del Volo) con un incasso totale di 63.010 cui sottrarre i costi di prevendita, tasse e SIAE, giungendo all’importo di 42.239 euro destinati alle associazioni di volontariato. Una somma che è destinata tra l’altro a crescere nelle prossime settimane grazie a nuove donazioni che erano state già disposte da società coinvolte nell’organizzazione dell’evento. Sono stati invece solo 60 i biglietti gratuiti compresi quelli destinati ai soggetti disabili. Spiace non solo la diffusione delle notizie gravemente diffamatorie - conclude Sciarratta - ma soprattutto il tentativo di sporcare un grande evento che ha dato e continua a dare enorme visibilità mondiale ad Agrigento e contribuirà anche a dare aiuto a tante famiglie».
I conti di Fabrizio Micari
Una ricostruzione non condivisa da Fabrizio Micari dell’esecutivo regionale Italia Viva: «Noi guardiamo ai fatti e ci dispiace che il direttore del Parco continui a tentare di coprire l’evidenza. Ma, appunto, andiamo ai fatti. Il concerto del trio Il Volo, andato in onda nelle tivù Mediaset è costato alle casse della Regione e quindi ai cittadini siciliani la incredibile cifra di 1.437.225,02euro! Cifra colossale, alla quale si perviene sommando vari importi, tutti pienamente documentati dal nostro Centro Studi. Si parte da una previsione di “sole” 500.000 euro per la realizzazione del concerto che in corso d’opera lievitano sino a 800.000 euro. Ma non basta altri 188.151,02 euro vengono attinti dal bilancio regionale per affidare la produzione tecnica del concerto e per servizi legali, amministrativi e tecnici per l’evento. Non basta ancora: lo stesso Ministero del Turismo eroga al Parco Archeologico di Agrigento ulteriori 150.000 euro e ancora 122.000 euro dall’agenzia nazionale ENIT. Dulcis in fundo: ci sono altre spese coperte da Parco per ulteriori 177.074,26 euro. Insomma, il doppio concerto de Il volo è costato alla collettività quasi un milione e mezzo! Non crediamo sia illegittimo, né populista, pensare che la visione dei concerti potesse, a questo punto, essere permessa gratuitamente alla popolazione: No. Le cronache del tempo riportano, in modo assolutamente uniforme, che erano previsti 600 posti a sedere per le due date, per un totale di 1200 persone, con un costo del biglietto di 80 euro. Non solo: tutti i mezzi di informazione, cartacei ed on line, sono concordi nel parlare di un tutto esaurito del resto ampiamente prevedibile vista la notorietà de Il Volo e lo straordinario palcoscenico archeologico. Anche con il cappotto a fine agosto. Non ricorriamo alla matematica superiore: l’aritmetica di terza elementare porta ad un incasso di 96.000 euro. Resisi conto di tutto l’insieme delle cose, Il Volo o il presidente Schifani hanno deciso di devolvere in beneficenza il ricavato del concerto. Ed arriviamo alla determina dell’Ente Parco che destina a cinque associazioni di volontariato la cifra complessiva di 42.239,65 euro. Anche qui: la più banale aritmetica dice che 42.239,65 è meno della metà di 96.000 euro. Non c’è volgarità: non c’è falsità. È una banale osservazione di chi è attento alla cosa pubblica e non comprende dove sia finita la metà dell’incasso. Oggi, dalla scomposta reazione del direttore del Parco Archeologico, apprendiamo che: su 1200 biglietti, ne sono stati venduti 1082. Rimane quindi confermata la nostra ipotesi originaria che 118 posti (quasi il 10%) siano stati riservati ad Autorità o ad amichetti; dei 1082 biglietti venduti, 772 sono costati 80 euro, come detto, mentre 250 sono stati riservati ai fan club de Il Volo al prezzo stracciato di 5 euro. Tale circostanza emerge soltanto adesso. Non abbiamo elementi certi per contraddirla, ma se dovesse essere vera, apparirebbe gravissima ed offensiva per una serata così importante e resa volutamente “esclusiva” che doveva servire a promuovere il territorio. A maggior ragione considerando la finalità benefica scelta per il ricavato. I chiarimenti del direttore del Parco semplicemente non chiariscono. L’organizzazione dell’evento resta opaca. Agrigento Capitale era una straordinaria occasione, che inefficienze e opacità stanno costringendo al fallimento. Scaricare le responsabilità su chi pretende chiarezza nella gestione della cosa pubblica è inqualificabile».