Lampedusa, Rov della Guardia costiera dentro il barcone pieno di cadaveri

Di Redazione / 30 Novembre 2019
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Il conteggio dei morti prosegue. Altre sette salme sono state recuperate dal fondo del mare dai sommozzatori della Guardia costiera del nucleo di Messina, a circa 47 metri di profondità, ad un miglio dall’isola dei Conigli di Lampedusa (AG). Sono le vittime del naufragio verificatosi sabato scorso. Non è ancora stato reso noto il loro sesso ma vanno ad aggiungersi ai primi cinque cadaveri, tutti di donne, recuperati nelle ore immediatamente successive all’incidente.
Ma non è finita. E’ stato avvistato, durante le immersioni di questa mattina, un ottavo corpo senza vita che si proverà a riportare sulla terraferma domani, quando il Rov (un dispositivo subacqueo con controllo a distanza) della Guardia costiera ispezionerà tutta l’area circostante dove si è verificata l’ennesima tragedia del mare e della disperazione. Le forti correnti marine dei giorni scorsi potrebbero infatti anche aver trascinato a distanza altri corpi.
All’appello mancherebbero altre 9 persone. Secondo le testimonianze dei superstiti, su quell’imbarcazione vi sarebbero stati 170 migranti.

Ben 149 i naufraghi salvati, dopo che il barcone partito dalla Libia si è capovolto. «Anche oggi hanno recuperato altri 7 cadaveri al largo di Lampedusa, chi dice porti aperti ha sulla coscienza migliaia di morti in mare – ha commentato, mentre si trovava a Portoferraio (Livorno) all’Isola d’Elba, il segretario della Lega, nonché ex ministro all’Interno, Mattero Salvini -. Ognuno a casa sua, la soluzione è dare rispetto e chiedere rispetto».

La polizia, adesso, si occuperà – esattamente come aveva fatto con le prime cinque – del riconoscimento delle sette salme. Verranno scattate delle fotografie che saranno mostrate a buona parte dei 149 superstiti che si trovano ancora all’hotspot di contrada Imbriacola a Lampedusa. A coordinare il recupero delle salme e le procedure di identificazione delle vittime è il procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella, che ha aperto un’inchiesta – ancora a carico di ignoti – per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, naufragio e omicidio colposo plurimo.
«Contiamo i morti. Siamo tornati a contare i morti e lo stiamo facendo, ancora una volta, nel silenzio più assoluto e nell’indifferenza. Siamo però di fronte ad una società che sparge solo odio e rancore», aveva detto, nelle ore immediatamente successive al naufragio, il sindaco di Lampedusa e Linosa, Salvatore Martello.

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