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Il dibattito

L’appalto della rete idrica di Agrigento e quei dubbi sulla gara: in Consiglio comunale già due anni fa il caso era stato sollevato

In una interrogazione firmata da Zicari, Firetto, Bruccoleri e Hamel si avanzavano dubbi. L'assessore principato chiamò in causa l'Aica: «Il bando lo gestiscono loro» anche se fu distaccato un tecnico del Comune

Di Fabio Russello |

Che l’appalto della rete idrica di Agrigento avesse – per usare un eufemismo – qualche criticità poi esplosa con le perquisizioni e i fermi della Squadra Mobile di Agrigento e della Procura di Agrigento che ritengono di avere scoperto una associazione per delinquere che si spartiva gli appalti a suon di mazzette, non è esattamente un fulmine a ciel sereno.

Perché la vicenda era stata paventata in modo palese anche in un dibattito che si è svolto in consiglio comunale. Era il 21 aprile del 2023 e nell’Aula Sollano arriva una interrogazione che ha per tema il “Bando di gara per i lavori di rifacimento della rete idrica” e firmata da Calogero Firetto, Margherita Bruccoleri, Nello Hamel e Roberta Zicari. I quattro consiglieri avevano chiesto chiarimenti sull’appalto e in particolare sulla “tempistica contrattuale, se la tempistica prevista nei nuovi elaborati tecnici, cioè 300 giorni naturali e consecutivi, cioè 12 mesi, sia effettivamente compatibile ai lavori da 40 milioni di euro da eseguirsi in un piccolo centro urbano dal momento che sarà interessata l’intera rete viaria. Chiediamo se tale previsione sia o meno connessa con la tempistica ultima del finanziamento e cosa succederà nel caso in cui tale tempistica non venisse rispettata.

Le domande di Zicari

Ad illustrarla era stata Roberta Zicari: «Pare – disse la consigliere della Dc – che il progetto, nonostante la rielaborazione in riduzione includa ancora delle porzioni di rete idrica già oggetto di rifacimento da parte del precedente gestore del servizio. Si chiede pertanto all’Amministrazione se ci sia il rischio di pagare tali opere due volte. In relazione alle attuali turnazioni idriche, già molto disomogenee in diversi quartieri cittadini si intende sapere se a seguito dei lavori così come ridotti, a seguito rielaborazione si riuscirà effettivamente a realizzare una distribuzione continua ovvero H24».

I chiarimenti dell’assessore Principato

In aula rispose l’assessore Gerlando Principato che, all’epoca aveva subito spiegato che la stazione appaltante era Aica: «Tengo a precisare – dichiarò- che il Comune di Agrigento non ha nessun ruolo sul procedimento. E’ stata l’Aica che ha proceduto alla nomina del Rup con un componente interno del Comune di Agrigento che è l’ingegnere Triassi». E Principato spiegò che si fece dare le notizie richieste pèroprio da Triassi: «Relativamente al cronoprogramma sostengono che il cronoprogramma verrà rispettato, ma che hanno garanzia da parte dell’Assessorato della continuazione del profilo del finanziamento anche sulle nuove linee di finanziamento 2021/2027. Relativamente ai lavori già eseguiti, i progettisti sostengono che in quei tratti in cui è stato eseguito un lavoro dal precedente gestore di sostituzione di elementi idrici su quel tratto si procederà con un’attenta ispezione sul tratto che risulta in parte ostruito e quindi loro tenderebbero a alla sostituzione del tratto stesso riportata all’interno del progetto. Se ci dovessero essere delle variazioni ovviamente queste variazioni fanno parte degli oneri contrattuali e quindi quelle variazioni saranno oggetto di probabile variazione di perizia. Per quanto riguarda le turnazioni idriche ovviamente non c’è una garanzia oggi sulle H24 ma è chiaro che l’ottimizzazione dell’arredo per quanto riguarda le dispersioni, a detta del Rup e anche dei progettisti dovrebbero garantire un’omogenea fruizione del servizio perché si andrebbero a perdere gli effetti di pressione all’interno della tubazione e di conseguenza, diminuendo le perdite idriche che ci sono si tenderà a dare una fornitura continua».

La replica di Firetto

La controreplica fu di Calogero Firetto: «Principato ha fatto bene a mettere le mani avanti. Ma ho la sensazione che nella risposta che è stata approntata, qualcuno si sia dimenticato che abbiamo a che fare con soldi pubblici, con fior di soldi pubblici. Per cui è evidente che la risposta non è assolutamente soddisfacente e quindi chiediamo all’amministrazione, alla luce delle comunicazioni che sono state fatte qui, di assumere le opportune determinazioni in contraddittorio con Aica perché è vero che l’appalto è dell’Aica, però poi i comunicati stampa, la rete idrica li facciamo noi, li fa l’Amministrazione comunale, li fa il sindaco, per cui assicurandoci gli onori e gli oneri che derivano dal pubblico amministrare».

In realtà quindi anche nel 2023 sembrava chiaro che ci fossero delle anomalie non solo a partire dai tempi di realizzazione indicati ma anche perché nonostante i 37 milioni era chiaro che non si sarebbe arrivati a una distribuzione continua.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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