Il retroscena
Le mire della “sacerdotessa” di Galvagno su Agrigento capitale della cultura
Sabrina De Capitani intercettata: «Siamo in ritardo, non abbiamo il controllo degli eventi»
Le mani – o meglio: il progetto di mettere le mani – anche sugli eventi di Agrigento Capitale italiana della cultura 2025.C’è anche questo nella informativa della Guardia di Finanza trasmessa alla Procura di Palermo nell’ambito dell’inchiesta che vede indagato per corruzione il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno.Al centro c’è sempre lei, Sabrina De Capitani, la portavoce – sacerdotessa dell’enfant prodige di Fratelli di Italia, pupillo del presidente del Senato Ignazio La Russa e politico destinato a scalare i vertici delle istituzioni siciliane.
Al telefono con La Ferlita
E’ il 13 novembre del 2023, e Agrigento da ormai sei mesi è stata nominata capitale italiana della cultura per il 2025 dal ministero della cultura, all’epoca ancora guidato da Gennaro Sangiuliano.La De Capitani – donna dalle mille risorse che ha le mani in pasta in alcune delle questioni più discusse che coinvolgono la Regione e l’assessorato al turismo, a cominciare dalla madre di tutti gli scandali e cioè Cannes – parla al telefono con Nuccio La Ferlita, catanese, il più importante organizzatore di eventi in Sicilia. E i finanzieri che, su delega della Procura di Palermo, stanno indagando ascoltano le sue telefonate.La donna ad un certo punto sollecita Nuccio La Ferlita sull’organizzazione degli eventi su Agrigento e, soprattutto, in vista di un incontro che si sarebbe svolto da lì a poche ore, chiede di riferirlo a Galvagno, anche perché – avverte – già ci sono altri soggetti che hanno programmato eventi. E infatti in una delle intercettazioni Sabrina De Capitani spiega a La Ferlita che quando parlerà con Galvagno gli deve ricordare della questione Agrigento («Se no se lo dimentica») e gli spiega anche come sia necessario ricordare al presidente Ars che su Agrigento mentre altri si stanno muovendo, «noi» siamo già «in ritardo». La Ferlita ascolta.
«Capitale grazie a Galvagno»
La portavoce del presidente insiste e ricorda a La Ferlita che c’è «gente che sta già facendo tutte le mostre d’arte, sta già programmando le mostre d’arte e tutto quanto». De Capitani poi si lascia andare e spiega a La Ferlita pure che Agrigento è diventata capitale della cultura grazie a Gaetano Galvagno, «quindi che lui (Galvagno, ndr) non sia lì con la sua gente, mi fa veramente ridere questa cosa».La Ferlita abbozza e, da uomo di mondo qual è e sapendo benissimo come funzionano le cose, concorda.Poi La Ferlita chiede alla De Capitani chi sia l’interlocutore finale che politicamente si occuperà di questi eventi di Agrigento. La De Capitani – come annotano i finanzieri che la intercettano – gli risponde che «verrà gestita da Roma». De Capitani spiega poi a La Ferlita che lei vorrebbe che le fila degli eventi che si realizzeranno ad Agrigento fossero tenute dalla Fondazione Federico II, «in modo che abbiamo il controllo su tutto e ciò possa servire per finalità elettorali». Nel meraviglioso mondo in cui si muove significa potere nel conferire incarichi e organizzazione di eventi.La De Capitani – come annotano i finanzieri – cerca un modo per prendere il controllo della gestione degli eventi: «Su Agrigento, io gli ho detto, però tu non dirglielo, vorrei che fosse la Fondazione Federico Il a tenere le fila di tutti gli eventi così lui è conoscenza di tutti gli eventi che vengono fatti e io posso entrare nei contenuti e sapere che cosa succede». La Ferlita non si scompone e le dà ragione: la Fondazione «è vostra». La De Capitani senza battere ciglio conferma ( «Esatto») e guarda avanti: «Se noi abbiamo il controllo possiamo fare quello che vogliamo, se noi non abbiamo il controllo magari da una parte c’è il Mandorlo in fiore e dall’altra parte c’è la Sagra del pesce perché se no sembriamo dei cioccolatai».
L’ostacolo Albergoni
Passano poche ore e La Ferlita – siamo sempre al 13 novembre del 2023 – riferisce alla De Capitani dell’incontro avuto proprio con Gaetano Galvagno e con il segretario particolare del presidente dell’Ars Giuseppe Cinquemani. La Ferlita spiega che si è discusso sia dell’organizzazione del Capodanno a Catania e del suo possibile coinvolgimento nella realizzazione degli eventi ad Agrigento capitale della cultura 2025. La De Capitani, donna di mondo e espertissima di queste dinamiche, spiega che le linee guida le ha la Coop Cultura che cura la comunicazione istituzione ad Agrigento di diversi eventi e poi che «ci sarebbe “un tipo” che avrebbe scritto il progetto per far vincere “questa” gara».Il resto è storia recente: la Regione, per mano del presidente Schifani, ha di fatto nel febbraio scorso commissariato la gestione di Agrigento Capitale della Cultura 2025 dopo i disastri nella comunicazione e nell’organizzazione mentre Roberto Albergoni, e cioè «il tipo che avrebbe scritto il progetto per far vincere questa gara» che è stato messo alla porta dai nuovi vertici della Fondazione Agrigento Capitale della Cultura 2025.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA