Licata: una catena umana per “Restare umani”

Di Redazione / 08 Settembre 2019
1567952402463_1618572359204
1567952412564_1618572361551
1567952413493_1618572364721
1567952422998_1618572368656
1567952425630_1618572371345
1567952433776_1618572374239
1567952437911_1618572378373
1567952438070_1618572381553
1567952440351_1618572384610
1567952444460_1618572387914
1567952445335_1618572390818
1567952446965_1618572394833
1567952446986_1618572398339
1567952447563_1618572401142
1567952456895_1618572403866

Ha riscosso enorme successo la manifestazione denominata “Salvare vite non è reato” che si è svolta sabato scorso a Licata. Una iniziativa volta ad infrangere il silenzio sulla morte di persone in mare e a contrastare il pesante clima di intolleranza che è quasi diventato la normalità.
In questo specifico contesto storico, caratterizzato da un incremento delle morti sul lavoro e della violenza di genere e da una emigrazione di massa che sta spopolando la provincia per carenza di lavoro, si punta il dito sugli ultimi, generando una guerra tra poveri.
Una grande fetta della popolazione ha sentito il bisogno di esprimere il proprio dissenso per opporsi a chi, istigato da politici e media, non considera più le persone come tali e non è più consapevole del “valore della vita umana”: RESTIAMO UMANI.
Per tutte queste ragioni a Licata, città nel cui porto ormeggiano le navi delle ONG poste sotto sequestro, è stata formata una simbolica catena umana in segno di solidarietà con le azioni di soccorso in mare operati dalle ONG e degli atti di disobbedienza civile operati da attiviste e attivisti, contro il clima di paura nei confronti dello straniero e delle diversità, e contro le attuali modalità di gestione del fenomeno migratorio.

Pubblicato da:
Redazione
Tag: licata immigrati licata in piazza non è reatio ong licata restiamo umani salvare vite