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Mafia, danneggiata la stele in memoria del giudice Livatino

Di Redazione |

AGRIGENTO – A distanza di una settimana dall’oltraggio alla memoria di Falcone, alla vigilia del 25/o anniversario della strage in cui perse la vita il giudice Paolo Borsellino, in Sicilia viene ancora una volta sfregiato un simbolo della lotta alla mafia. E’ stata fatta a pezzi la stele che ricorda Rosario Livatino, il giudice ucciso il 21 settembre del 1990 mentre, solo e senza scorta, dal suo paese, Canicattì, andava al palazzo di giustizia di Agrigento. Il monumento si trova nel luogo in cui il magistrato venne assassinato, in contrada Gasena. A fare la scoperta è stato un operaio che stava passando e che ha subito segnalato il fatto.

«Abbiamo aperto un’indagine su un fatto che definisco inquietante. Seguiremo ogni spunto. Certamente non si può escludere la pista mafiosa», ha detto  il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio commentando il danneggiamento della stele in memoria del giudice Rosario Livatino, ucciso dalla mafia nel 1990.  Sul posto ci sono la Squadra Mobile e la Polizia Scientifica per i rilievi.

Secondo i primi accertamenti, qualcuno con un oggetto pesante, una pietra o un martello, ha spaccato in due il cerchio su cui c’era scritto «A Rosario Livatino…» facendo saltare il nome del giudice. La Procura ha aperto un’inchiesta. «E’ un fatto inquietante, non escludiamo la pista mafiosa», ha detto Patronaggio. «Se qualcuno pensa di intimorirci si sbaglia. L’esempio di Rosario Livatino andrà avanti anche se, evidentemente, disturba qualcuno», dicono i rappresentanti delle associazioni.

Intanto, non appena appresa la notizia, il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha scritto su Twitter: «Onore alla memoria oltraggiata del giudice Livatino. Italia unita alla vigilia dell’anniversario della strage di via D’Amelio». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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