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Mediterranea all’attacco: «Ecco perché Salvini vi ha raccontato delle bugie»

Di Redazione |

LAMPEDUSA «La nostra barca è sotto sequestro, abbiamo ricevuto anche la multa inventata dal nuovo decreto sicurezza che si sommerà alle spese legali e al fatto che abbiamo due mezzi sotto sequestro. Non abbiamo nessuna intenzione di fermarci. Essere in mare adesso è fondamentale, ora siamo in difficoltà, abbiamo bisogno di aiuto per ripartire perché ci sono queste spese da affrontare, ma dobbiamo tornare in mare perché siamo convinti che bisogna aprire dei corridoi legali per aiutare i migranti e sconfiggere i trafficanti che sono pagati indirettamente dal governo italiano e dagli stessi migranti». Così Alessandra Sciurba, portavoce di Mediterranea Saving Humans, nel corso di una conferenza stampa improvvisata sulla banchina del porto di Lampedusa.

«Non abbiamo mai rifiutato aiuto di nessuno, siamo sempre stati disponibili a trasbordare i naufraghi su assetti navali italiani o maltesi per il trasporto a Malta», ha aggiunto. «C’è stata una chiara volontà politica di non darci altra possibilità, siamo stati obbligati a violare l’alt che ci era stato intimato e ci è stato reso impossibile considerare La Valletta un porto sicuro. Abbiamo chiesto di potere trasbordare tutte le persone su qualunque nave Italiana o Maltese, ma non è stato reso possibile. Sono tutte menzogne per potere poi raccontare una storia falsa, ma ci son gli atti che parlano», ha sottolineato Sciurba.

Quella del governo italiano, secondo la portavoce, è «pura propaganda politica, una presa in giro. Pur di evitare la solita sofferenza spettacolarizzata avevamo detto sì a una richiesta propagandistica che era quella di andare a Malta, ma ci hanno dato un ordine criminale che avrebbe messo a rischio sicurezza di tutti».

Il capo missione ha invece sottolineato che «non abbiamo rifiutato acqua o cibo, abbiamo preso le prime scorte e poi abbiamo chiesto di rifornire i serbatoi per evitare un’emergenza sanitaria grave. La Guardia costiera ci ha mandato 200 bottiglie ma sarebbero state inutili, perché ingombravano e rendevano difficile muoversi. Lampedusa è il posto legale per un salvataggio come questo visto che è il porto sicuro più vicino. Abbiamo detto sì a Malta, ma ci è stato reso impossibile. Abbiamo chiesto loro di avere delle unità per navigare in sicurezza e lo abbiamo fatto fino all’ultimo minuto utile».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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