Agrigento
Morte Camilleri, messaggio di cordoglio di Salvini irrita la Rete
ROMA – Dal momento dell’annuncio della morte di Andrea Camilleri, la Rete si è riempita di messaggi di cordoglio, di dolore e di ricordo tanto che quasi tutti i Top Trend della giornata sono dedicati alla sua scomparsa (#Camilleri, Montalbano, Ciao Maestro, Luca Zingaretti, R.I.P). E uno dei primi messaggi di cordoglio è arrivato, un po’ a sorpresa, da Matteo Salvini. «Addio ad Andrea Camilleri, papà di Montalbano e narratore instancabile della sua Sicilia» twitta di prima mattina il vicepremier. E poi a margine di un incontro ribadisce: «So che politicamente me ne ha dette dietro di tutti i colori, ma l’Italia ha perso qualcosa». L’attivismo civico e politico di Camilleri è cosa nota e, proprio per questo, il rapporto tra Salvini e il Maestro era tutt’altro che idilliaco. Tra i tanti scontri il più «epico» fu quello in cui Camilleri disse: «Non voglio fare paragoni ma intorno alle posizioni estremiste di Salvini avverto lo stesso consenso che nel 1937 sentivo intorno a Mussolini». E Salvini replicò: «Eccolo! I suoi libri mi piacciono parecchio, i suoi insulti non tanto» e ancora «Fascista, razzista, nazista. Quando non hanno argomenti, ai sinistri non rimane che questo stanco ritornello. Io tiro dritto!».
La Rete per questo sembra non voler perdonare il tweet di cordoglio di Salvini bollandolo come «ipocrita», «sciacallo», “#giudaiscariota». «Uno a cui, ricordiamolo, facevi vomitare” scrive un utente. Molti quelli che invitano al silenzio (“Tu muuuuuto devi stare» oppure «Un bel tacer non fu mai scritto» o ancora «Una volta, nella vita che potevi non scrivere niente e stare zitto, era in questa occasione”). «Ora lo celebri? Quando per mesi gli hai aizzato contro le peggiori bestie social” scrive un altro. «Un autentico cretino, difficile a trovarsi in questi tempi in cui i cretini si camuffano da intelligenti” scrive un altro citando lo stesso Camilleri de Il ladro di merendine. «Un twitter di circostanza!!!». «Nel dolore che ho per la morte del Maestro – si legge ancora – mi consola che non possa leggerti». «Falso come i minibot!» tuona qualcun altro. E ancora: «Credo che con questo tuo ricordo si configuri il reato di vilipendio di cadavere» oppure «Occhio che ti viene a tirare i piedoni di notte». C’è anche chi si spinge a fare un’analisi precisa dei social: “Su Twitter il tuo «addio», poiché #Camilleri è in top trend ed è, perciò, visibilità a buon mercato, come fa un influencer da 4 soldi. Su Fb, invece, il silenzio, perché al tuo «pubblico» lo scrittore non piaceva, era comunista» scrive a Salvini.
Ci sono alcuni messaggi di chi è contento della notizia della morte (“Via un’altra zecca anacronistica di propaganda!» si legge sotto il tweet del ministro) e che difendono Salvini. Un utente scrive: «Fu un suo tenace oppositore e il fatto che lei ugualmente lo ricordi dimostra che la Cultura può superare ogni barriera eretta dalla Politica». «Se non avesse scritto niente lo avreste attaccato per non aver onorato il ‘grande uomò» dice un altro. «Siccome ha onorato lo scrittore (non l’uomo e l’intellettuale marxista) parlate di sciacallaggio. Se lui è uno sciacallo voi siete iene…». «Ogni scusa – si legge ancora – è buona per criticare Salvini. Ma non seguitelo se dovete sempre parlare». «Se non avessi scritto – scrivono ancora – nulla avrebbero rotto i co… ugualmente». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA