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“La dolce vita” agrigentina, processo quasi finito

Quattro sono gli imputati. Le accuse sono di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed esercizio della prostituzione

Di Gaetano Ravanà |

Il pubblico ministero Elenia Manno illustrerà la requisitoria il 4 aprile prossimo al processo scaturito dall’inchiesta sul presunto giro di prostituzione nel locale “Dolce vita”. Quattro gli imputati: Mario Ciulla di Agrigento, Vito Destro di Favara, Andrea Amato di Porto Empedocle e Antonio Caramazza di Favara. Le accuse sono di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed esercizio della prostituzione.

Dopo tre anni di dibattimento fra testimonianze di clienti, investigatori e conoscenti degli imputati, i giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Agrigento, presieduta da Wilma Angela Mazzara, il procedimento si avvia alla conclusione. Dopo la requisitoria del pubblico ministero saranno individuate alcune udienze per le arringhe dei legali difensori, prima della sentenza. In un altro stralcio sono stati rinviati a giudizio altri tre imputati resi irreperibili in un primo momento.

Sono trascorsi quasi 18 anni dal blitz dei carabinieri, nell’ambito dell’inchiesta “La dolce vita”, dal nome del locale nella zona industriale di Agrigento, dove sarebbero avvenuti incontri a pagamento tra clienti e ragazze di nazionalità rumena. In particolare, scrive la Procura di Agrigento, “gli indagati procacciavano e reclutavano le ragazze, medianti contatti personali o telefonici, per mezzo dei quali venivano indotte dalla allettante proposta di facili guadagni”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA