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Agrigento,  Piano Gatta il cimitero degli orrori: l’ispezione dell’Asp che accusa il Comune

Il blitz degli ispettori dell'Azienda sanitaria nel "deposito degli orrori". Rilevata «grave situazione igienico-sanitaria», tra odori nauseabondi  e fuoriuscita di liquidi da alcune delle bare. Informato anche il prefetto

Di Francesco Di Mare |

Blitz degli ispettori dell’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento nel cimitero di Piano Gatta. L’autorità sanitaria ha deciso di fare piena luce sulla vicenda delle decine e decine di salme chiuse nelle bare “parcheggiate” in un deposito del camposanto. Il Comune dice che è tutto pronto per sistemarne alcune, ma quanto emerso dalla “visita” dell’Asp assume connotati agghiaccianti.  Martedì scorso i funzionari chiamati a svolgere il sopralluogo ispettivo hanno trovato circa 150 bare non ancora tumulate, un centinaio delle quali in casse di legno posizionate su piedistalli in metallo. Pare che la salma più “anziana” in questo indecente deposito sia da fare risalire al giugno 2021. Quasi un anno e mezzo in un deposito. Entrando in questo "inferno", gli ispettori sono stati accolti da un “odore” nauseabondo. Non era la prima volta che nel cimitero si recavano uomini Asp, visto che appena pochi giorni prima si era svolto un altro sopralluogo. Ma in pochi giorni la faccenda sarebbe addirittura peggiorata, con altre salme arrivate da poco e qualcos’altro a dir poco macabro materializzatosi dinanzi agli ispettori. 

Da alcune bare è stata accertata la fuoriuscita di liquidi dai cadaveri, gocciolati direttamente sulla pavimentazione del “deposito”. Roba da film dell’orrore. Chi gestisce questo scempio ha avuto almeno la “cura” di coprire tale liquido con la calce e disinfettante.  Tale “deposito” secondo quanto emerso dal sopralluogo non è a norma, rispetto al Dpr del 10 settembre 1990 in materia di camere mortuarie. Secondo la norma, tale luogo «deve essere illuminato e ventilato grazie a finestre e dotate di acqua corrente». A Piano Gatta questo deposito non rientra in questi parametri ed è quindi da considerare sostanzialmente fuori legge. 

Gli ispettori dell’Asp hanno evidenziato come la sosta delle salme prima del seppellimento in un paese civile non dovrebbe protrarsi oltre le 48 / 96 ore, per evitare che tale prolungamento della “giacenza” possa innescare problematiche di natura igienico sanitaria. Come in effetti è stato innescato. 

Alla luce di questa indecenza, gli ispettori hanno preso carta e penna, intimando al Comune di adoperarsi immediatamente per effettuare le sepolture di tutte le salme in giacenza nel deposito. Hanno inoltre evidenziato come sia indispensabile salvaguardare la sicurezza degli operatori che saranno chiamati a tumulare le salme, le cui esalazioni durante le operazioni potrebbero innescare un vero e proprio “bubbone” infettivo, con tutto quello che ne consegue. 

La relazione finale di questo sconvolgente sopralluogo è stata inviata alla prefetto, al sindaco, all’assessore competente, al dirigente dei servizi cimiteriali e a quello dell’Utc. 

Da settimane il responsabile regionale del dipartimento trasparenza enti locali del Codacons, Giuseppe Di Rosa, denuncia questo gravissimo stato di cose, con il Comune che al contrario ha evidenziato l’imminente tumulazione di decine di queste salme (96 per la precisione) in attesa, nei nuovi loculi eretti nel camposanto. Loculi intorno ai quali manca quasi tutto, dal punto di vista infrastrutturale e logistico. Al momento, in base a quanto accertato dall’autorità sanitaria provinciale,il deposito degli orrori “accoglie” oltre 150 salme, con una situazione igienico-sanitaria improponibile e pericolosa. Non resta che attendere se la sollecitazione ufficiale e incontrovertibile dell’Asp inviata al Comune possa dare finalmente una ulteriore spinta alla chiusura di questa pagina nera per la città di Agrigento. Perché in film dell’orrore gli agrigentini vogliono vederli al cinema o in tv, non andando al cimitero da un proprio caro in attesa di essere tumulato da mesi e mesi. Del resto, in occasione della commemorazione dei defunti, don Mario Sorce al termine della messa, ebbe a stigmatizzare questa gravissima situazione.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA