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la polemica

Agrigento, se il Comune spende 130 mila euro destinati ai bisognosi per comprare 4 Suv e 9 pc

Codacons e opposizione annunciano esposti e battaglia in Consiglio comunale. L'Amministrazione: «Se non fossero stati spesi entro l'anno i fondi sarebbero andati perduti» 

Di Fabio Russello |

I fondi destinati ai servizi socioeducativi che lo Stato ha stanziato anche per il Comune di Agrigento e già disponibili dalla scorsa estate sono stati spesi per acquistare 4 Suv – diesel e a benzina, e dunque nemmeno ecologici – e nove computer a un prezzo che molti ritengono fuori mercato.

Ad Agrigento è polemica aspra dopo la denuncia del Codacons che, con il suo vicepresidente Giuseppe Di Rosa, ha scovato la determina dirigenziale che destinava i soldi, a ridosso di capodanno, per acquistare le quattro autovetture e i notebook.

Si tratta di fondi destinati dal Governo nei provvedimenti per l'emergenza covid ai servizi socioeducativi dei comuni. Ad Agrigento per il sostegno alle famiglie erano arrivati 140 mila euro circa. Soldi che avrebbero dovuto essere utilizzati attraverso attività nei centri estivi o in collaborazione con enti o e associazioni che si occupano del sostegno delle famiglie in difficoltà. Solo che al bando, pubblicato a un mese dalla scadenza e senza troppa pubblicità, hanno risposto solo una decina di famiglie alle quali sono andati in totale meno di 5 mila euro.

E così il Comune per evitare di perdere quei soldi ha deciso di acquistare quattro Suv che, in teoria, dovrebbero servire alle associazioni per il trasporto di minori e disabili e i 9 computer destinati alle associazioni che si occupano di volontariato.

Ma ad Agrigento la polemica è rovente: il Codacons ha già inviato un esposto alla Procura della Repubblica e alla Corte dei conti. I consiglieri di opposizione a cominciare dall’ex sindaco Calogero Firetto hanno subito chiesto di discuterne in aula: «Gli acquisti di fine anno del Comune di Agrigento, 4 SUV e 9 pc portatili, sono avvenuti – ha detto Firetto – con fondi del Dipartimento per le Politiche della Famiglia presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Sono fondi che avevano, quindi, come obiettivo, l’attuazione di servizi socio-educativi di aiuto alle famiglie con situazioni di disagio. Invece l’amministrazione comunale attua una scelta incomprensibile, che non guarda di certo all’interesse collettivo ed è priva di rispetto per quelle stesse situazioni di disagio di cui ritiene di doversi far carico».

E ha chiesto al suo successore Franco Miccichè di spiegare quanto sta accadendo. Il sindaco si è trincerato nel silenzio e si è limitato ad oggi a convidere sui suoi social una dichiarazione dell’assessore alla solidarietà sociale Marco Vullo che più che spiegare si è lasciato andare ad una catilinaria contro coloro che hanno sollevato la questione.

Vullo ha preannunciato una conferenza stampa, anche se non ha indicato né quando né dove. La linea del Comune è comunque emersa (anche se non ufficialmente): se quei soldi non fossero stati spesi entro la fine dell’anno sarebbero andati perduti. Da qui la scelta di acquistare i quattro suv e i nove pc.

Resta però da spiegare il perché da giugno in poi gli uffici del Comune non siano stati capaci di spenderli per fini più vicini alle famiglie con disagio, mentre invece sono riusciti in poche settimane ad acquitare i mezzi. Il fatto è inoltre, come fanno rilevare molte persone vicini al mondo della disabilità, che quei Suv hanno abitacoli poco adatti per l’accesso e per il trasporto dei disabili.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA