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Cinque oleifici nell’occhio del ciclone

I carabinieri hanno riscontrato delle irregolarità sullo smaltimento degli scarti

Di Gaetano Ravanà |

Con l’avvio della campagna olearia, le Compagnie del Comando Provinciale di Agrigento, supportate dal Centro Carabinieri Anticrimine Natura e dal personale dell’Arpa (Agenzia Regionale Protezione Ambiente), hanno condotto una serrata attività di monitoraggio nei confronti di oltre 40 frantoi ubicati nell’intera provincia. Sono stati denunciati a piede libero 5 titolari di impianti a Favara, Sciacca, Menfi, Caltabellotta e Ribera, ritenuti responsabili di gestione di rifiuti non autorizzata, in riferimento alle mancanti certificazioni autorizzative, necessarie per svolgere l’attività di molitura delle olive, e alla corretta assunzione di manodopera da destinare a tale attività. Particolare attenzione è stata rivolta al corretto stoccaggio e successivo smaltimento delle acque di vegetazione, quale scarto della lavorazione delle olive, considerato rifiuto speciale in quanto molto inquinante. Nella circostanza, è stato accertato che le attività perseguite hanno sversato tali rifiuti nei corsi d’acqua circostanti, inquinando falde e mare. Sono state inoltre ispezionate 8 autocisterne per il trasporto delle acque di molitura ed inflitte sanzioni per oltre 45mila euro per illecito utilizzo in campo agricolo delle acque di vegetazione. I soggetti deferiti inoltre hanno l’obbligo di ripristinare e bonificare i siti contaminati.

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