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Agrigento

Cooking show, gran finale. Trionfa “Il Mangione”

Secondo posto per “Hostaria del Vicolo” di Sciacca, in terza posizione per “Granofino” della città dei templi

Di Gaetano Ravanà |

Ad Agrigento, al Villaggio Mosè, nella sala Concordia del PalaCongressi, si è svolta la finale della seconda edizione di “Agrigento Cooking Show”. Ad aggiudicarsi il primo premio è stato il ristorante “Il Mangione” di Raffadali con il duo Massimiliano Gallo e Andrea Barba. Secondo posto per “Hostaria del Vicolo” di Sciacca con Arte Ventuno. E terzo per “Granofino” di Agrigento con Salvo La Rocca. “Arte Ventuno” ha vinto nella categoria miglior video di “Agrigento Cooking Show”. Novità della seconda edizione è stata la partnership con “All Food Sicily”, quotidiano online su enogastronomia e turismo in Sicilia, che ha assegnato due ulteriori premi per il miglior piatto e la migliore storia: il primo al “Macco di Marlò” di Raffadali e per il miglior video ex-aequo Alessandro Tondo, videomaker de “La Scogliera” di Siculiana, e Mauro Posante per “Mabel”. Il premio “VisitAgrigento.it” è stato assegnato per il miglior piatto all’ “Hostaria del Vicolo Sciacca”, e miglior video ad “Arte Ventuno”. Menzione speciale della direzione di “Agrigento Cooking show” al ristorante “Nodo”. I tre finalisti hanno preparato ciascuno un piatto in 40 minuti, innanzi alla giuria composta da 15 esperti tra cui Giusina Battaglia, che su “Food Network” conduce il programma “Giusina in cucina”, che è anche il titolo del libro che ha presentato durante la finale, condotta da Silvio Schembri, e a cui, tra tanto pubblico che ha degustato i prodotti tipici siciliani, sono stati presenti anche i sindaci di Agrigento e Sciacca, Franco Miccichè e Francesca Valenti. Sul palco anche la giovane Valeria, arrivata dall’Ucraina ad Agrigento con il bus umanitario organizzato dalla Fortitudo basket e capitanato da Marco Gallo, patron di “Agrigento Cooking Show”. La giovane ucraina, leggendo una lettera emozionante, ha raccontato la sua esperienza e voglia di riscatto, rivolgendo un “grazie” al popolo agrigentino.

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