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L'inchiesta

Girgenti Acque, la truffa dei contatori cinesi che rilasciavano metalli pesanti

I vertici della Società acquistarono a prezzi maggiorati i misuratori comprati in Estremo Oriente da un'altra azienda di Campione. E almeno all'inizio rilasciavano piombo e bario in misura superiore alla legge 

Di Fabio Russello |

La truffa dei contatori idrici di Girgenti Acque scoperta dalla Procura di Agrigento è tra i passaggi più significativi dell’intero provvedimento di fermo dei vertici dell’azienda con l’ex presidente, l’imprenditore Marco Campione.

Secondo l’accusa Girgenti Acque avrebbe acquistato quasi 40 mila contatori cinesi – circostanza vietata dalla legge – e sanati con una serie di artifizi. Contatori comprati da una società satellite di Marco Campione a un prezzo e poi rivenduti a prezzo maggiorato a Girgenti Acque.

Inoltre secondo gli investigatori «sono stati comprati contatori idrici che non misurano per come dovrebbero misurare e che rilasciavano, almeno nella fase iniziale, metalli pesanti – come ha spiegato il procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella -. Contatori che costituivano un modo per truffare e che venivano acquistati in Cina per un determinato valore dalle società del gruppo Campione e poi rivenduti a Girgenti Acque a prezzo maggiorato. Contatori di dubbia provenienza che una consulenza tecnica ha definito potenzialmente pericolosi per la salute pubblica».

Ma al di là della truffa dei contatori c’è l’aspetto della salute che fa riflettere: i contatori idrici infatti, almeno nella fase iniziale, rilasciavano piombo in misura superiore a quella stabilita dalla legge (e dunque più di 10 microgrammi/litro) e pure bario in misura superiore a quella stabilita dalle linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che è di 0,3 mg/I.

Irregolarità formali e sostanziali che avrebbero dovuto impedire la commercializzazione e la messa in servizio di questi misuratori per acqua potabile per uso umano a causa della mancanza di requisiti essenziali di sicurezza e salute pubblica.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA