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Licata, donna gambizzata: arrestato Antonio Portelli

La quarantasettenne è stata raggiunta da due colpi, mentre il terzo colpo ha colpito la porta di un magazzino. Il tentato omicida, portato in carcere, deteneva l'arma illegalmente

Di Gaetano Ravanà |

Ha esploso tre colpi con una pistola clandestina, e detenuta illegalmente Antonio Portelli, il licatese quarantasettenne, che, nella serata di sabato, nel quartiere del Villaggio dei Fiori di Licata, ha sparato contro una quarantenne sua vicina di casa. La donna è stata centrata alle gambe da due pallottole, la terza s’è conficcata nella porta d’ingresso in metallo di un magazzino, al piano terra di una palazzina. E’ stata soccorsa e portata all’ospedale “San Giacomo d’Altopasso”, dove i medici l’hanno ricoverata. Non è in pericolo di vita. “Sicuramente si tratta di un’azione premeditata” sostiene il legale della donna, l’avvocato Gerlando Vella.

Portelli è stato fermato poco più tardi all’interno di un garage di sua pertinenza, dai carabinieri del nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Licata. Aveva ancora l’arma addosso. L’uomo è stato arrestato, e ultimate le formalità di rito, su disposizione del magistrato di turno, titolare del fascicolo d’inchiesta subito aperto, accompagnato alla Casa circondariale “Pasquale Di Lorenzo”, in attesa dell’udienza di convalida. Deve rispondere di tentato omicidio, e detenzione abusiva di arma comune da sparo.

La Procura della Repubblica di Agrigento, che sta coordinando il fascicolo d’inchiesta, potrebbe tenere conto anche dell’elemento soggettivo dell’aggressore per rubricare l’ipotesi di reato. E non è escluso che possa anche configurarsi l’ipotesi di lesioni personali aggravate.

I militari dell’Arma hanno sentito i familiari della vittima e dell’aggressore, e anche i residenti delle palazzine del Villaggio dei Fiori, per accertare il movente. Fra quarantasettenne e quarantenne vi sarebbero da tempo dei dissidi di vicinato.  La pistola è stata sequestrata e adesso dovrà essere esaminata. Verrà, naturalmente, inviata al Ris di Messina, e questo perché la pistola è risultata essere clandestina.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA