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Coronavirus e misure

Pandemia, la Uil agrigentina: “In provincia la povertà dilaga”

 “I dati Istat - dice il segretario generale Gero Acquisto - certificano che in pandemia le misure di contrasto alla povertà hanno funzionato. Ma nell'agrigentino la situazione è disperata”

Di Gaetano Ravanà |

La Uil di Agrigento interviene, con il Segretario Generale Gero Acquisto, dopo i dati resi noti oggi dall’Istat che certificano che le misure di contrasto alla povertà varate durante la pandemia hanno funzionato. “Come UIL di Agrigento leggeremo questi dati di oggi con molta prudenza, poiché rischiano di condizionare, in maniera errata, l’analisi complessiva sugli stessi dati Istat che solo qualche mese fa hanno certificato una crescita drammatica della povertà assoluta nel nostro Paese.  Lo scenario preesistente alla crisi pandemica, purtroppo, descriveva la nostra Provincia di Agrigento tra le più povere in assoluto tra le 110 province d’Italia (reddito appena sopra i 12 mila euro annui pro-capite rispetto ad altre aree del Paese dove si toccano medie sopra i 24 mila euro). La Uil non è un istituto di ricerca o statistico ma come sindacato lavoriamo sui dati che ogni giorno rileviamo nel nostro territorio e abbiamo contezza di quanto sia estesa in provincia la crisi e di quanto si sia aggravata in pandemia; lo vediamo dalle domande che arrivano ai nostri Servizi, in primis Patronato, Caf e Apl, mirate all’ottenimento di misure di sostegno al reddito, come il Naspi, o di contrasto alla povertà, come il Reddito e la Pensione di Cittadinanza. Uno degli insegnamenti di questa pandemia è senza dubbio la straordinaria importanza degli ammortizzatori sociali, per potere assicurare una tutela occupazionale e reddituale alle famiglie italiane. Le tutele economiche e sociali attuate in pandemia coi decreti legge, sono state giuste e indispensabili, ma adesso occorre riordinare tutti provvedimenti, correggendone qualcuno e rafforzandone altri, affinché si realizzi un sistema integrato, moderno ed efficiente delle Politiche del Lavoro e della Previdenza nel nostro Paese. Occorre eliminare le diseguaglianze – continua Acquisto – cercando di rivedere gli strumenti  come Reddito di cittadinanza e Reddito di Emergenza, che hanno dato una mano non indifferente alle famiglie in sofferenza, ma che mancano di risolutività se guardati in una logica più ampia. L’esigenza impellente è quella di integrare i sussidi concessi alle politiche volte a trovare occupazione.  E’ da queste riflessioni che occorre partire per costruire un mercato del lavoro più tutelante per tutti, specialmente per donne e giovani, e pensato in un’ottica di dare priorità alla qualità dei rapporti di lavoro e ad un miglioramento dei sistemi delle politiche attive e passive.  

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