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Rissa a San Leone: trentottenne accoltellato alla spalla

Nulla di preoccupante per fortuna. I carabinieri sulle tracce dell'aggressore

Di Gaetano Ravana' |

Un trentottenne agrigentino è stato accoltellato nel corso di una rissa scoppiata, ieri notte, davanti ad un locale di viale dei Giardini, a San Leone. Con un vistoso taglio alla spalla, è stato soccorso, e trasferito al pronto soccorso dell’ospedale, “San Giovanni di Dio”, dove i medici in servizio lo hanno sottoposto alle cure del caso, applicandogli diversi punti di sutura. Non versa, per sua fortuna, in pericolo di vita. I carabinieri della Compagnia di Agrigento, hanno avviato le indagini, coordinati dalla Procura della Repubblica, dopo avere effettuato un sopralluogo, hanno cercato testimonianze, ma nulla è trapelato sull’attività investigativa. C’è il massimo riserbo, naturalmente, vista la delicatezza dell’accaduto, da parte dei militari. Il fattaccio è accaduto poco prima della mezzanotte. Tra più soggetti sarebbe nata una discussione, dai toni abbastanza accesi, per motivi poco chiari. Una parola tira l’altra, e l’alterco via via si è fatto ancora più animato, fino al punto che, i protagonisti dalle parole sarebbero passati alle vie di fatto. Il più esagitato, ad un certo punto, avrebbe tirato fuori un’arma da taglio. Sembrerebbe un coltellaccio. E avrebbe colpito il “rivale” agrigentino alle spalle. L’aggressore, poi, forse perché ha capito di averla fatta grossa, sarebbe fuggito via. E con lui anche gli altri partecipanti alla baruffa. Il ferito è stato soccorso, e accompagnato al presidio ospedaliero di contrada “Consolida”. Qui il personale sanitario l’ha curato, e medicato. I militari dell’Arma hanno già compiuto un sopralluogo nella zona teatro dell’accoltellamento. E con loro, per non tralasciare nulla al caso, si sono recati gli esperti della Scientifica. Fatti e dinamica sono ancora da ricostruire. L’unica certezza è rappresentata dalla zuffa, che avrebbe coinvolto più persone, e dall’uso dell’arma da taglio, che ha ferito il trentottenne. I carabinieri avrebbero già verificato nella zona interessata dal fatto di sangue l’eventuale presenza di telecamere di impianti di video sorveglianza, pubbliche o di privati cittadini. La speranza, laddove presenti e funzionanti, è che uno o più occhi elettronici possano aver ripreso qualcosa di utile a fare chiarezza sulla rissa, o fornire elementi utili all’attività investigativa per risalire all’aggressore.

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