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Ex Girgenti acque

Situazione idrica drammatica

Il commissario, Gervasio Venuti: "Si rischia seriamente di compromettere la distribuzione. In cassa abbiamo appena 900mila euro"

Di Redazione |

Dopo il commissario dell’Aira, anche il commissario prefettizio della Gestione commissariale della Girgenti Acque Gervasio Venuti alza le mani. Con una lettera inviata al Presidente della Regione, al Prefetto di Agrigento, al Presidente dell’Ati Ag 9, all’Assessore regionale per l’Energia e per i Servizi di Pubblica Utilità, al Dipartimento Acque e Rifiuti della Regione siciliana, e all’Autorità di Bacino del Distretto Idrografico della Sicilia, spiega la drammaticità del servizio idrico oramai al collasso.

“Lo scrivente non potrà proseguire l’incarico ricevuto, e dichiara di non poter assumere le responsabilità a tutti i livelli, derivanti dalla materiale impossibilità di condurre con regolarità la gestione commissariale del Servizio Idrico Integrato della provincia di Agrigento”. Tutto è nelle mani dei curatori fallimentari che devono raggiungere l’obiettivo assegnato dal Tribunale di Palermo, sezione fallimentare, prendere i soldi e pagare i debiti e i fornitori.

Si tratta di una maxi richiesta di fondi che ammonta ad oltre 7 milioni e 260mila euro che la curatela fallimentare attende dalla gestione commissariale per pagare parte dei debiti contratti dalla società. Il problema come scrive Venuti, è che il saldo dei conti postali e bancari è di poco più di 880mila euro.

“Riconoscendo l’obbligo inderogabile di ottemperare alle disposizioni del Tribunale fallimentare, deve rappresentare la certezza che la gestione del servizio pubblico sembra pregiudicata, e ciò può produrre gravi e immediati danni ai cittadini e alle imprese, all’Ati, ai dipendenti, al patrimonio dei Comuni, con refluenze sulla salute pubblica, sull’ambiente e sull’ordine pubblico”.

Il tutto mentre ancora deve essere costituita l’Azienda Speciale Consortile “Aica” per gestire il servizio idrico in provincia di Agrigento. E da oggi i rubinetti dei cittadini rischiano di restare a secco con tutte le conseguenze del caso.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA