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Telefonini in carcere: sei detenuti rischiano grosso

Le indagini si sono concluse. I soggetti rischiano il rinvio a giudizio. I mezzi tecnologici nascosti tra il cibo e i vestiti che le mogli e altri parenti consegnavano nel giorno delle visite

Di Gaetano Ravanà |

La Procura della Repubblica di Agrigento, tramite il personale della Polizia penitenziaria, ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, anticamera della richiesta di rinvio a giudizio, a sei detenuti nel carcere “Pasquale Di Lorenzo” ad Agrigento, indagati di avere nascosto, all’interno delle celle, micro-celluari ricevuti, il più delle volte, da mogli, compagne o parenti, occultati negli alimenti. Si tratta di sei presunti affiliati a Cosa Nostra, Ndrangheta e Camorra. L’inchiesta, intitolata “Call in call out”, è coordinata dal procuratore capo Luigi Patronaggio, e dal sostituto procuratore Gianluca Caputo. Ed è frutto di alcune perquisizioni svolte dagli agenti della penitenziaria. I sei risponderanno all’autorità giudiziaria di accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti, che è un nuovo reato previsto dal decreto sicurezza.

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