Ocean Viking, primo porto sicuro a Lampedusa dopo 14 mesi di porti chiusi Salvini: «E’ resa»

Di Redazione / 14 Settembre 2019

ROMA – Dopo 14 mesi di porti chiusi, l’Italia assegna per la prima volta ad una nave delle Ong un approdo sicuro per accogliere i migranti soccorsi davanti alla Libia: le 82 persone da una settimana a bordo della Ocean Viking sbarcheranno a Lampedusa e verranno poi ridistribuite in cinque Paesi europei. In particolare, secondo quanto si è appreso da fonti di Governo, l’Italia si farebbe carico di 24 profughi, così come la Francia e la Germania; 8 verrebbero ospitati dal Portogallo e due dal Lussemburgo.


La decisione del governo sembra dunque porre fine alla politica dei divieti e della guerra alle navi delle organizzazioni umanitarie da parte di Matteo Salvini, che infatti attacca il nuovo esecutivo Pd-M5s: «eccoli lì, porti aperti senza limiti – dice l’ex ministro dell’Interno – questi sono matti, è una resa a chi vuole fare dell’Italia il campo profughi d’Europa». In realtà la questione è tutt’altro che risolta e non è detto che quando la prossima nave si presenterà davanti alle coste italiane – la stessa Ocean Viking ha già fatto sapere che tornerà immediatamente in zona Sar – le scelte saranno identiche, perché tra gli stessi alleati di governo le posizioni sono ancora distanti. Al Pd che esulta, con Dario Franceschini che parla della «fine della propaganda di Salvini sulla pelle dei disperati in mare», risponde infatti Luigi Di Maio. «C’è un grande equivoco sul fatto che sia stato assegnato un porto sicuro alla Ocean Viking – puntualizza il ministro degli Esteri – per il semplice motivo che noi lo abbiamo assegnato solo perché l’Europa ha deciso di aderire alla nostra richiesta di prendere gran parte di quei migranti». Come dire: senza accordo i migranti sarebbero rimasti ancora in mare.


E anche l’intesa con i paesi europei è ancora tutta da definire. Perché non è ancora chiaro quali siano, a regime, i criteri della redistribuzione dei migranti. Germania e Francia accoglieranno solo i richiedenti asilo, come sempre sostenuto in passato, o tutti i migranti e dunque anche quelli economici, che invece per Parigi e Berlino dovrebbero rimanere nei centri dei Paesi di primo approdo in attesa del rimpatrio? Una questione di non poco conto visto che i due paesi si sono detti pronti ad accogliere una quota del 25% ciascuno, come nel caso della Viking. Questioni che, molto probabilmente, non troveranno una risposta prima del vertice del 23 settembre a La Valletta quando Malta, Italia, Francia e Germania tenteranno di trovare l’accordo politico per attuare quel «meccanismo temporaneo» che consenta di ridistribuire in automatico i migranti nei paesi disponibili senza dover ogni volta ricorrere a nuovi accordi.


Il via libera allo sbarco arriva di prima mattina e viene accolto sulla nave da un lungo applauso dei migranti. Ma la Ocean Viking non entrerà a Lampedusa, formalmente per non limitare l’operatività dello stesso porto e dell’aeroporto dell’isola: gli 82 a bordo verranno trasferiti sulle motovedette della Guardia costiera e della Guardia di Finanza e poi trasferiti nell’hotspot di contrada Imbriacola per le procedure di identificazione. Una mossa che scatena la rabbia del sindaco di Lampedusa, Totò Martello. «Accoglienti sì, stupidi no. Questa decisione non ha alcun senso, chi decide dovrebbe studiare la geografia: la nave era più vicina a Porto Empedocle che non a Lampedusa e fra qualche giorno i migranti dovranno essere trasferiti, utilizzando il traghetto di linea per Porto Empedocle, dove invece avrebbero potuto sbarcare direttamente». Soddisfazione arriva invece dalle Ong. «Aver ricevuto il porto sicuro è una buona notizia – afferma il coordinatore di Sos Mediterranee Nicola Stalla -. Ma dover aspettare da qualche giorno a qualche settimana non è accettabile. L’Ue crei un meccanismo efficace e prevedibile che garantisca porti sicuri per sbarcare le persone». Anche perché, a prescindere dalle navi delle Ong, i migranti continuano a partire: 32 tunisini sono arrivati da soli a Lampedusa su due barchini, dieci sull’isolotto di Lampione, mentre altri 70 sono stati soccorsi a bordo di una barca a vela davanti alle coste calabresi. Il che vuol dire due cose: che le “navi madre” sono ancora operative e che la rotta est che dai Balcani porta via mare in Italia è sempre più attiva. In serata a Lampedusa è giunto un barcone con 78 migranti. A bordo, prevalentemente, ci sono camerunensi e tunisini che saranno condotti nell’hotspot dell’isola.

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