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Villa del Sole, c'è un'inchiesta sui lavori che l'hanno "devastata": blitz dei carabinieri

Nello storico polmone verde abbattuti quasi tutti gli alberi di alto fusto. Il Comune di Agrigento vuole realizzare un asilo nido

14 Maggio 2024, 15:21

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I carabinieri vogliono vederci chiaro sulla realizzazione dell’asilo nido all'interno della Villa del Sole, ma ancora di più sull’abbattimento degli alberi, con la messa a dimora di altre piante in sostituzione. I militari dell’Arma del Centro Anticrimine Natura del Comando provinciale di Agrigento, guidati dal tenente colonnello Vincenzo Castronovo, informata la Procura della Repubblica, ieri mattina hanno effettuato un accesso ispettivo nel cantiere allestito dalla ditta che si sta occupando della realizzazione della struttura scolastica.

Autorizzazioni e documenti al vaglio degli investigatori

Nel corso del controllo sono state acquisite autorizzazioni e documenti che adesso saranno attentamente visionati. I carabinieri hanno inoltre ascoltato i responsabili del cantiere, alcuni lavoratori e scattato decine di fotografie. In particolare, gli specialisti dell’Arma avrebbero puntato l'attenzione sugli aspetti ambientali, sull'abbattimento delle piante e sull’utilizzo dei materiali usati per la costruzione della scuola.
La villa del Sole era chiusa da tanti anni a causa dei rischi provocati dalle radici dei grandi alberi che erano stati lasciati per decenni senza manutenzione. Il 29 novembre scorso venne posata la prima pietra per l'avvio delle opere di riqualificazione. Un evento avvenuto alla presenza del sindaco Franco Miccichè, dell’assessore ai Lavori pubblici Gerlando Principato e dell’ex assessore Giovanni Vaccaro, primo firmatario del progetto. Ad inizio dicembre la ditta appaltante cominciò a lavorare, demolendo alcune parti e soprattutto radendo al suolo alberi e piante.

Lo scempio e le proteste inascoltare

Uno «scempio» maldigerito da ambientalisti e associazioni, mentre la cittadinanza si spaccò tra favorevoli e contrari. La Soprintendenza, richiamata dal clamore mediatico della vicenda, con tanto di denuncia presentata da Codacons, scrisse al Comune precisando che la zona interessata è sottoposta a tutela paesaggistica, nonostante la villa non sia sottoposta a tutela. Anche se la stessa Soprintendenza sul progetto esecutivo aveva dato parere positivo all’abbattimento delle piante a patto che «tutte le essenze che verranno sradicate dovranno essere compensate attraverso l’inserimento di nuove essenze arboree autoctone ad uno stadio vegetativo già maturo e la piantumazione dovrà precedere l’inizio dei lavori o contestuali ad essi».

Codacons all'attacco

Prima il Codacons, e poi anche tante associazioni e tanti cittadini indignati, sin dal novembre 2023, hanno segnalato alle competenti Autorità i gravi profili di illegittimità, sul piano tecnico e amministrativo, nell’appalto in corso per i lavori di realizzazione di una nuova scuola materna all’interno della Villa del Sole.

Per primi abbiamo individuato la mancanza di autorizzazione paesaggistica al momento della gara d’appalto, alla consegna e al concreto avvio del cantiere, provocando la sospensione dei lavori, con la Soprintendenza che, nei mesi successivi, ha “messo una pezza”, tramite un articolato provvedimento autorizzativo, contenente diverse prescrizioni che sostanzialmente prevedevano una totale rielaborazione progettuale, compreso persino lo spostamento dell’intero edificio, che creerebbe impatto ambientale e visivo dal soprastante Viale della Vittoria. E’ stata anche imposta particolare attenzione agli impianti arborei, nonché alle emergenze architettoniche e paesaggistiche ricadenti nel perimetro della Villa.

In tutti i provvedimenti della Soprintendenza si fa riferimento ad una relazione agronomica redatta, incredibilmente, solo dopo l’eliminazione dell’intero patrimonio arboreo della Villa del Sole e dopo le proteste della cittadinanza.

Proprio nei giorni scorsi, unitamente all’On. Ismaele La Vardera, Vicepresidente vicario della Commissione regionale antimafia, avevamo evidenziato nel corso di una diretta social, tutti questi profili di illegittimità, posti in essere dall’Amministrazione Comunale in danno agli agrigentini.

Oggi, nel fare un plauso all’intervento dei Carabinieri, comandati sul posto addirittura da un Generale, Codacons esprime il proprio rammarico per la mancata attivazione del Comando dei Vigili Urbani di Agrigento, a cui per primi ci eravamo rivolti, nell’immediatezza dell’avvio dei lavori, cioè nel novembre 2023.

Un tempestivo intervento della polizia locale, infatti, avrebbe certamente impedito l’eliminazione di tutti gli alberi, e poi anche la ripresa dei lavori in assenza di alcuna variante progettuale, che pure era stata imposta dalla Soprintendenza, come emerso documentalmente negli accessi agli atti.

Non solo, ma sempre in termini di mancata risposta istituzionale, attendiamo ancora che il Sindaco di Agrigento illustri alla Città l’operato dei propri uffici, dei propri tecnici e consulenti. Attendiamo pure che il Presidente della Regione risponda alla interrogazione parlamentare dell’On. Ismaele La Vardera, che ringraziamo per il grande interesse manifestato verso le tante gravi questioni agrigentine irrisolte, segnalate da Codacons e portate all’attenzione delle istituzioni politiche regionali.

Ci auguriamo che la Procura della Repubblica di Agrigento, sotto il profilo penale, riporti l’Amministrazione Comunale al rispetto delle regole del tutto disattese, perseguendo eventuali reati dei singoli, ma purtroppo nella piena consapevolezza che nessuno potrà restituire agli agrigentini quanto hanno perso sul piano ambientale.

Il danno già subito al patrimonio pubblico degli agrigentini è incalcolabile, e il Codacons sarà sempre accanto a tutti i cittadini e alle associazioni che si battono, quotidianamente, per il rispetto delle regole, per la cura dell’ambiente, per il riconoscimento dei propri sacrosanti diritti, troppo spesso violati con arroganza e ignoranza senza pari.