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Al Ma “No Ordinary Sunday”

Di Carmela Marino |

Catania  – Le domeniche al Ma Musica Arte, il club di via Vela a Catania, non sono mai uguali l’una con l’altra grazie al format No Ordinary Sunday, la domenica fuori dall’ordinario dove l’aperitivo “non convenzionale”, cultura, arte e musica si uniscono in un unico format originale e inimitabile.  In Birreria torna il Vinyl Free Corner, un contenitore sonoro, una selezione musicale che farà da accompagnamento alla serata. Ogni domenica, a partire dalle 20.30, un music selector terrà compagnia con la propria playlist. Questa settimana tocca ad Andrea Montalto. In sala Disco, l’aperitivo dalle 20.30 sarà accompagnato dalla selezione musicale di un dj scelto ad hoc ogni domenica. Domenica 8 gennaio, tocca a Ottavia Zingali.

In teatro, a calcare il palco del Ma, a partire dalle 22.30, ci sarà il live del Quartetto D’archi StradeVarie. Il quartetto, formato da quattro artisti molto attivi nel panorama classico, affronta un repertorio che spazia dal barocco al moderno, analizzando con particolare interesse quelle tipologie sonore che affondano le proprie radici nella tradizione popolare, come il tango, il rag-time, la colonna sonora, la musica pop e rock, tutto riarrangiato per la più classica delle formazioni di musica da camera. Da questa “sfida” e da una solida e fraterna amicizia nasce questo gruppo, composto da strumentisti che già singolarmente vantano una intensa attività concertistica sia da solisti che in formazioni da camera, nonché svariati concorsi vinti sia in campo nazionale che internazionale.

Per lo spazio d’arte, da un’idea di Marco Bonincontro, e affidato alla direzione artistica di Francesco Russo, alle 20 si inaugura la mostra “Primitivo” dell’artista nisseno Lorenzo Maria Ciulla. La mostra sarà visitabile fino al 21 dicembre, dal giovedì alla domenica, dalle ore 20. L’artista: «Primitivo è il bisogno atavico che muove la mia mano su tela. Primitiva è l’attrazione che provo verso i personaggi che diventano inconsapevoli soggetti delle mie opere. Primitive sono le mie tele. Primitivi siamo noi, uomini e bestie del XXI secolo».

Lorenzo Maria Ciulla è nato a Caltanissetta nel 1986. Là è cresciuto, e là ha scelto tutt’ora di abitare, trovando nella pittura quella via di fuga che permette ad un animo in fermento, come il suo, di sopravvivere alla monocromia che troppo spesso caratterizza la vita delle piccole città, permettendogli di abitare in pace il suo luogo natio. È nel 2005, infatti, che s’innamora della pittura; non delle sue creazioni (le tele), quanto piuttosto dell’atto creativo in sé. Non c’è purificazione, catarsi, sfogo, bellezza e benessere, più efficace di quello che è in grado di restituirgli la pittura. Ogni incontro con la tela bianca è un dialogo tra Ciulla e il suo mondo, ecco che le sue opere sono affollate da personaggi dalla multipla personalità e dalla dubbia provenienza, incontrati per caso e reinterpretati dalla fantasia galoppante di un visionario. Tra gli acrilici, gli oli, gli spray e i tratti duri di uniposca, c’è: la prostituta sulla panchina del parco che a volte è una ricca signora a passeggio, e a volte somiglia ad una matrona; c’è la modella che sembra strapparsi di dosso la bellezza per nasconderla sotto una maschera priva di occhi; ci sono il gioco, l’azzardo, e la vanità, che galleggiano sul mare siciliano; la magia, i mostri e le fiabe rassicuranti dell’infanzia; i palazzi sovrastati da giganteschi mezzi-busti; e poi ci sono i numerosissimi autoritratti, gli unici, tra i suoi personaggi, a distinguersi nettamente. Ovunque c’è l’Uomo; in tutta la sua produzione artistica, la presenza umana – che sia maschile, femminile o priva di sesso – è totalizzante. I suoi soggetti sono persone del mondo reale, che cambiano forma, ancora prima di esser immortalati in un’icona pittorica, nell’attimo in cui l’occhio di Ciulla viene attratto da una qualsiasi delle loro particolarità.

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