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Anas, travolto da crolli e polemiche

Anas, travolto da crolli e polemiche il presidente Ciucci rimette il mandato

A19: L'inchiesta / L’odissea dei pendolari / L’ironia del web

Di Redazione |

ROMA – Travolto dalle polemiche per i continui crolli o cedimenti di tratti stradali di competenza dell’Anas, il re delle autostrade Pietro Ciucci, presidente e plenipotenziario dell’Azienda Nazionale Autonoma delle Strade, ha annunciato che rimetterà il mandato nelle mani del nuovo ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio. Ufficialmente – recita una nota della società – la decisione è stata presa «in segno di rispetto per il nuovo ministro al fine di favorire le più opportune decisioni in materia di governance di Anas». Ma ufficiosamente è chiaro che Ciucci ha deciso di gettare la spugna proprio perché l’azienda statale che gestisce è nell’occhio del ciclone per inchieste sulla corruzione e i cedimenti strutturali delle strade. Un terremoto che ha finito per travolgerlo. E oltre ai continui crolli e viadotti e ponti che si sono registrati in Sicilia, un ruolo lo hanno sicuramente giocate le durissime parole di Erasmo D’Angelis, coordinatore della Struttura di missione di Palazzo Chigi, #italiasicura contro il dissesto idrogeologico, che sulla vicenda dell’autostrada A19 non ha risparmiato nessuno: «La verità va detta tutta – aveva detto ieri -: quel versante franato che ha distrutto il viadotto dell’autostrada Palermo-Catania poteva essere messo in sicurezza, e Anas e Regione potevano e dovevano intervenire già dieci anni fa e nessuno lo ha fatto».  

Ciucci deve averne preso atto e oggi quando ha incontrato il ministro Delrio a Roma gli ha comunicato la sua decisione di dimettersi. Una decisione pare molto apprezzata dal governo che – secondo quanto si è appreso da fonti ministeriali – apre la strada a una nuova stagione per i lavori pubblici e per l’Anas.  

Ciucci però non lascia immediatamente l’incarico: si dimetterà da presidente di Anas a partire dall’Assemblea degli Azionisti per l’approvazione del bilancio 2014, che verrà convocata, nei termini di legge e di statuto, a metà maggio. Per cui per il momento resta lui il punto di riferimento per concordare interventi che possano alleviare le difficoltà di tanti siciliani costretti adesso a ore e ore di viaggio per muoversi nella direttrice che va da Palermo a Catania e viceversa. Tanto che oggi il governatore Crocetta si è recato a Roma proprio per affrontare la questione della chiusura della A19 con Ciucci, con il quale è previsto un incontro nel tardo pomeriggio.  

E comunque neanche Crocetta ha digerito le parole di Erasmo D’Angelis, visto che ha chiesto all’esperto del premier per “Italiasicura” di scusarsi pubblicamente: «D’Angelis non solo deve chiedere scusa – ha detto il governatore – ma soprattutto deve cominciare ad agire, non è possibile dare sempre la colpa agli altri – dice ancora Crocetta – Abbiamo tutti ereditato una situazione del dissesto incredibile su tutto il territorio. Chi deve governare, governa e non fa proclami ma programma, finanzia, nella misura necessaria». Crocetta ha poi aggiunto: «Il governo trovi le risorse necessarie, i miliardi di euro necessari per interventi immediati e subito, perché alla prossima frana non mi voglio sentire dire che anche questa volta è colpa del governo regionale da me presieduto».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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