**Arte: è morto Juliao Sarmento, artista multimediale del desiderio**

Di Redazione / 05 Maggio 2021

Lisbona, 5 mag. – (Adnkronos) – Julião Sarmento, artista portoghese tra i più affermati nel panorama internazionale, che ha sviluppato un lavoro multiforme (pittura, scultura, disegno, video, performance), definito dalla critica “l’artista multimediale del desiderio”, è morto martedì 4 maggio a Lisbona all’età di 72 anni per le conseguenze di un tumore.

Nato il 4 novembre 1948 a Lisbona, studiando pittura e architettura alla Scuola di Belle Arti, Sarmento ha intrapreso una carriera internazionale a metà degli anni ’70: ha preso parte a Documenta a Kassel, nel 1982 e nel 1987; ha rappresentato il Portogallo alla Biennale di Venezia del 1997, dove aveva già partecipato nel 1980 ed è poi ritornato anche nel 2001; ha portato il suo lavoro alla Biennale di San Paolo nel 2002. Ha tenuto mostre in importanti gallerie come la Daniel Templon a Parigi, Giorgio Persano di Torino e Sean Kelly di New York e le sue opere sono presenti in collezioni come la Tate Modern di Londra, il Centre Pompidou di Parigi e il Museo Reina Sofía di Madrid.

L’evoluzione artistica e iconografica di Sarmento propone una vera e propria immersione in un universo che è eminentemente poetico e concettuale allo stesso tempo. Il suo lavoro multiforme trova l’articolazione essenziale nella ripetizione dei meccanismi del desiderio: giocando con l’erotismo, eccitazione, parole non dette, le frustrazioni e la fantasia, l’artista sconvolge lo spettatore-voyeur nel suo rapporto con il corpo e l’immagine. Dalle opere degli anni ’70 che ruotano intorno al tema della figura femminile e dell’oggetto, si arriva ai lavori più recenti, come il trittico “White Veil”, appositamente realizzato per l’esposizione alla Gam di Torino nel 2014 – organizzata a oltre 15 anni dalla sua prima ed unica mostra personale italiana ospitata a Bologna nel 1998 – che trae apertamente ispirazione dal lavoro di Giorgio Morandi e di Sol Lewitt, artisti apparentemente distanti ma in cui Sarmento riconosce quella solida coerenza formale da lui stesso perseguita.

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