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Assobiotec, presentate al Governo 23 proposte su 3 aree di intervento

Di Redazione |

Roma, 9 nov. (Adnkronos/Labitalia) – Lavorare su tre direttrici: Ecosistema, scienze della vita e bioeconomia; immaginare per ognuno di questi ambiti una serie di interventi e misure che permettano al comparto di incrementare la propria competitività su scala globale e di esprimere al meglio le sue straordinarie potenzialità nella lotta alla pandemia e per una ripartenza sostenibile del pianeta. È questa l’estrema sintesi di obiettivi e contenuti del ‘Piano per il biotech nazionale e lo sviluppo del Paese’, presentato oggi da Assobiotec in occasione dell’evento digitale ‘Biotech, il futuro migliore. Per la nostra salute, per il nostro ambiente, per l’Italia’.

“Il Piano che abbiamo presentato oggi -dichiara Riccardo Palmisano presidente Assobiotec- è il risultato di un lungo lavoro di confronto e condivisione su diversi temi di interesse comuni a tutto il mondo del biotech discussi, in questi mesi, con i diversi attori del comparto ma anche con Istituzioni e rappresentanti del governo. Siamo convinti che l’Italia abbia le capacità per competere in uno tra i settori su cui si baserà il futuro del pianeta: le biotecnologie”.

“Il nostro auspicio oggi è che questo documento possa diventare un utile e agile strumento per i decisori politici chiamati a definire e disegnare interventi di policy. Un possibile manuale dal quale partire per far finalmente diventare il biotech motore essenziale per la salute, per l’ambiente, per la ripartenza del Paese”, spiega ancora Palmisano. L’appello, forte e unanime, è quello di mettere fin da ora ricerca, innovazione, biotech, al centro dell’agenda del governo. Sono infatti i Paesi che per primi hanno capito l’importanza del circolo virtuoso innovazione-produttività-crescita quelli che si sono posizionati meglio in termini di competitività di sistema di lungo periodo e che hanno dimostrato maggiore resilienza alle crisi.

“Puntare su Ricerca e sviluppo significa puntare lo sguardo verso un futuro possibile e sostenibile -aggiunge Palmisano- il tutto in un sistema che incentivi e favorisca sempre più partnership pubblico private per un rapido ed efficace raggiungimento dei risultati”.

“Ringrazio Assobiotec Federchimica per questo importante momento di confronto -spiega la ministra per le pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti- il tempo che viviamo ci dà l’occasione straordinaria di generare opportunità nuove e di ripartire con ancora maggiore consapevolezza dalla scienza, dalla ricerca e dall’innovazione per costruire un futuro migliore per l’ambiente e la salute delle cittadine e dei cittadini. È un percorso che va sostenuto con coraggio e tenacia, perché è da qui che il Paese si rimette in cammino. È adesso il tempo di cambiare il paradigma e di disegnare il futuro delle nostre comunità”, ha continuato.

“La pandemia che stiamo vivendo -ha sottolineato Gaetano Manfredi, ministro dell’Università e della Ricerca- è un evento straordinario ma è anche il paradigma di una trasformazione globale che il nostro mondo stava già attraversando e che si è profondamente accelerata in questi ultimi mesi. Un quadro che ci consente di mettere al centro del dibattito pubblico i temi della ricerca e dell’innovazione. Il ‘time to market’ delle scoperte è molto breve, per questo il settore biotech, che rappresenta in sé tutto quello che oggi significa fare innovazione, è decisivo”, ha spiegato ancora.

“La ricerca di base deve lavorare di pari passo con l’applicazione prima e poi l’industrializzazione di quelle che sono le nuove scoperte. Tutto ciò richiede un’integrazione forte di tutta la filiera della ricerca pubblica e privata con modelli innovativi. Nel campo del farmaceutico il biotech deve godere di un legame stretto con le startup, andando a costruire un partenariato come leva di innovazione. Il contributo che può quindi venire dal mondo delle tecnologie e del biotech è fondante per la nostra società a prescindere dal pur importante apporto sul Pil”, ha concluso.

L’evento è stata anche l’occasione per l’assegnazione dell’Assobiotec media award e del Premio Federchimica Giovani – sezione biotecnologie. Il primo – un riconoscimento che dal 2014 viene dato alla capacità di raccontare tematiche complesse, rendendole accessibili al grande pubblico, che vuole richiamare all’attenzione il valore della corretta informazione della scienza, indispensabile strumento di progresso e di benessere – è stato assegnato alla biologa, giornalista e divulgatrice scientifica Barbara Gallavotti. Queste le motivazioni: ‘per la straordinaria capacità di divulgare la scienza, per il linguaggio sempre chiaro e fruibile, per i diversi e inediti approfondimenti sul nuovo Coronavirus, per le stimolanti riflessioni su temi di ampio respiro come la ricerca scientifica e il diritto alla cura’. A consegnare (virtualmente) il premio è stato il presidente di Assobiotec Federchimica, Riccardo Palmisano.

Il secondo – un concorso riservato agli studenti della scuola secondaria di primo grado di tutto il territorio nazionale, chiamati a presentare un racconto, un reportage giornalistico, una presentazione, un fumetto o un video – è stato assegnato, per la sezione biotecnologie, al progetto ‘Sars-Cov-2: Non ci hai spaventato, ma vogliamo sapere tutto su di te’, delle classi 2E, 2F e 3E dell’Istituto Comprensivo Calasanzio, Scuola Secondaria di I Grado G.Negri di Milano.

L’elaborato è stato scelto “per la ricchezza e la varietà di spunti e contributi, per l’originalità nella modalità di presentazione, per il ricco lavoro di approfondimento portato avanti dai ragazzi della scuola e per il coinvolgimento allargato a docenti ed esperti del tema trattato”. Ha premiato Elena Sgaravatti del consiglio di presidenza di Assobiotec Federchimica. Sono già aperte le iscrizioni per il premio 2021.

Il progetto ‘Biotech, il futuro migliore – Per la nostra salute, per il nostro ambiente, per l’Italia’ è realizzato da Assobiotec con il supporto di StartupItalia e grazie al sostegno di AbbVie, AGC Biologics, Alexion, Bayer CropScience, Bristol-Myers Squibb, Daiichi Sankyo, DemBiotech, DiaSorin, Genenta Science, Genextra, Novartis, Qiagen, Rottapharm Biotech, Sanofi e UCB Pharma.

Il comparto del biotech conta 696 imprese attive in Italia a fine 2019, 13 mila gli addetti – di cui il 34% impiegato in attività di R&S – e un fatturato totale di oltre 12 miliardi di euro. Il 49% delle imprese biotech ha come settore di applicazione prevalente quello legato alla salute umana, il 39% la produzione e/o lo sviluppo di prodotti e servizi per applicazioni industriali o ambientali (29,9%) o per applicazioni veterinarie, agricole e zootecniche (8,6%).COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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