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Bindi: «Antimafia non persegua gli interessi di qualcuno»

Bindi: «Antimafia non persegua gli interessi di qualcuno»

Il monito del presidente della Commissione parlamentare antimafia in visita a Caltanissetta: «Un errore sopprimere la Dda»

Di Redazione |

«L’antimafia – ha aggiunto – deve essere un impegno per il bene comune e non per perseguire l’interesse di qualcuno in particolare. Per quanto ci riguarda abbiamo ritenuto importante l’impegno di Confindustria e anche di altre associazioni nella lotta alla mafia. Per noi è un segnale importante se un’associazione dice ‘I nostri iscritti non pagano il pizzo». L’ha detto la presidente della Commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi, nel corso della conferenza stampa seguita alle audizioni di rappresentanti della magistratura e delle forze dell’ordine in Prefettura, a Caltanissetta.

L’AGENZIA NAZIONALE PER I BENI CONFISCATI

<![CDATA[«Sarebbe opportuno evitare che nel Consiglio di amministrazione dell’Agenzia nazionale per la destinazione dei beni confiscati siedano personaggi che potrebbero essere tra gli assegnatari. Ma si tratta di un aspetto che riguarda il lavoro del governo. Abbiamo intenzione anche di fare un giro nelle carceri per vedere se è come viene applicato il 41 bis».

INDAGINE SUL MOVIMENTO ANTIMAFIA

<![CDATA[«La Commissione antimafia farà un’indagine sul movimento antimafia, con grande serenità e con intenti non polizieschi, ma politici. Daremo il nostro contributo al Paese affinché il ruolo dell’antimafia sia un punto di riferimento nella lotta alla mafia».

ERRORE SOPPRIMERE LA DDA NISSENA

<![CDATA[«Sarebbe un errore sopprimere la Dda nissena, perché oltre alle indagini antimafia sui territori di Caltanissetta ed Enna porta avanti con competenza, dedizione ed equilibrio il lavoro su magistrati come Nino Di Matteo e Roberto Scarpinato». La chiusura della Dda nissena potrebbe verificarsi se venisse soppressa la Corte d’appello di Caltanissetta, argomento sul quale si discute nell’ambito dei progetti di revisione dei distretti giudiziari al vaglio del Ministero della giustizia.

LE MINACCE AI MAGISTRATI

<![CDATA[«Siamo a Caltanissetta per una visita programmata in quanto è sede di una Procura importante che lavora sui territori del Nisseno e dell’Ennese. In questa Procura c’è l’eco delle vicende di Palermo e delle minacce ai magistrati. Certamente siamo qui anche per approfondire il caso Montante. L’aspetto giudiziario è in mano alla magistratura, noi faremo approfondimenti perché per una lotta efficace alla mafia bisogna avere un’antimafia forte e trasparente».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA