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Cambiano cambia (forse) idea sull’addio

Di Mario Barresi |

Taormina –  È davvero strano, questo sabato mattina.

Perché Rosario Crocetta va a Licata per dare solidarietà al sindaco anti-abusivi, il quale ha minacciato di dimettersi «perché mi hanno abbandonato». Il governatore bussa alla porta del municipio, ma non trova Angelo Cambiano. Che, pur sapendo dell’annunciata visita, non si fa trovare. E invece va a Taormina,dove lo aspetta Angelino Alfano. «Dirò al sindaco di Licata – dice il ministro ai giornalisti prima dell’arrivo dell’ospite – che le dimissioni sono un gesto di resa, che il Governo, il Paese, lo Stato gli sono vicini, che sulla grande questione che ha riguardato la legalità e la sua forza d’animo, lui ha dietro tutta l’Italia».

Cambiano arriva alle 10. Si sorbisce l’intero seminario. E poi, quando Alfano si alza per lasciare Palazzo Ciampoli (perché “precettato” da Matteo Renzi per il consiglio dei ministri sulla manovra anticipato alle 15), il sindaco di Licata lo segue. Una ventina di minuti di colloquio. Fitto fitto. Loro due da soli. Lontani da occhi indiscreti. Il titolare scende le scale, la scorta l’aspetta per andare a Fontanarossa. Com’è finita col sindaco di Licata? «Tutto a posto, chiedete a lui».E noi proprio questo facciamo.

Sindaco Cambiano, che vi siete detti col ministro Alfano?

«Il ministro si è dimostrato disponibile, vicino al territorio di Licata, io quello che ho preteso è che non siano parole ma ci siano i fatti».

E cioè? Quali fatti?

«Proprio per confermare questa tesi aprirà un tavolo per trattare la questione Licata presso la Prefettura di Agrigento. La questione Licata nella sua interezza, che non riguarda solo la vicenda abusivismo edilizio, ma riguarda il tema infrastrutturale, la quasi totale esclusione dal Patto per il Sud, e il dare risposte a una comunità assetata da tanto tempo di risposte».

Quali risposte chiede Licata?

«Dallo sforamento del patto di stabilità che non permette di incrementare di un’ora di lavoro straordinario i vigili urbani, ad esempio, e quindi non permette di contrastare una criminalità diffusa, fino a tutte le altre tematiche che riguardano la sanità, i servizi sanitari, con un ospedale i cui servizi vengono sempre più tagliati. La cittadinanza chiede segni tangibili di una presenza delle istituzioni sul territorio».

Quindi si aprirà un “tavolo Licata” a 360 gradi…

«Assolutamente sì, ma è questo quello che io, da sindaco, ho sempre chiesto. Poi sul fatto che il sindaco interpreti lo stato d’animo dei cittadini che sembrano quasi vessati da questa vicenda demolizioni, perché dicono “ma come mai le demolizioni solo a Licata?”, il sottoscritto non sa rispondere. Perché il sindaco può rispondere solamente alle le sentenze della magistratura che si rispettano sempre, senza se e senza ma. E quindi ho fatto semplicemente il mio dovere».

Rischiando in prima persona…

«Se fare il proprio dovere, lo dico con una dichiarazione che rilasciai cinque mesi addietro, significa passare un eroe in questo territorio, vuol dire che c’è qualcosa che non va».

Quello che le ha detto Alfano potrebbe farle cambiare idea sulla dimissioni?

«L’impegno concreto può modificare la decisione mia di lunedì (domani per chi legge, ndr). Una interlocuzione ogni quindici giorni con il governo nazionale: chiedo questo per la mia comunità e per la mia attività amministrativa. Perché non ha senso che io venga esortato ad andare avanti e poi manchino i riscontri concreti. Queste rassicurazioni ho avuto, aspetto l’apertura del tavolo presso la prefettura di Agrigento, e poi farò le mie valutazioni».

Il presidente Crocetta è venuto a trovarla. Come mai lei non era a Licata?

«Io non ero presente perché il ministro dell’Interno mi aveva informato di una sua presenza a Taormina e ci teneva a esprimermi il suo pensiero sulla questione Licata. Il presidente Crocetta, conoscendo tutta questa vicenda, si è scapicollato a Licata, dopo che io ho richiesto la sua presenza in città, da diverse settimane per non dire da diversi mesi. Crocetta ha pensato bene di venire oggi sapendo che io ero a Taormina».

(Intanto sul telefonino di Cambiano arriva un sms con le dichiarazioni di Crocetta a Licata)

Sindaco, che succede?

«Mi riferiscono che Crocetta ha affermato: “Dica se vuole fare le demolizioni, altrimenti le faremo noi”. Non so se lo ha detto davvero, se è così sono delle affermazioni gravissime. Perché si dovrebbe preoccupare quando non si effettuano le demolizioni». Per la cronaca: Crocetta, quella frase, l’ha detta davvero. Ma il sindaco, ormai, aspetta risposte da Renzi.

Twitter: @MarioBarresi

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