Parcheggio abusivo al completo, a pochi metri dalla “scogliera non praticabile”, come dice il cartello arrugginito davanti all’area transennata e vietata anche ai pedoni. A vederla dal lato mare, la situazione di piazza Tricolore è ancor meno rassicurante, soprattutto laddove l’azione di onde e mareggiate ha scavato dal basso la scogliera, compromettendo ormai del tutto anche i solai di ferro e cemento che vennero realizzati oltre mezzo secolo addietro per sostenere l’affaccio a mare della piazza. Un vecchio solaio con i suoi resti di cemento e acciaio arrugginito quasi “appesi” tra gli scogli evidenzia un grosso buco proprio al centro di quella che fu la struttura. Se consideriamo l’elevato rischio sismico del nostro territorio – senza alcun allarmismo e fermo restando che laddove non transennata la piazza risulta oggi stabile e accessibile – sarebbe meglio accelerare gli interventi previsti per mettere in sicurezza una delle aree a più elevata criticità del lungomare, insieme a piazza Nettuno e alla stessa scogliera sotto piazza Europa.

«Abbiamo presentato due progetti per una spesa di circa cinque milioni per il recupero strutturale di piazza Tricolore e piazza Nettuno – afferma l’assessore ai Lavori pubblici Luigi Bosco – che sono stati inseriti nella piattaforma per la prevenzione del dissesto idrogeologico, che prevede anche altri interventi nella zona del Porto Rossi». Si tratta di fondi del “Patto per Catania”, che l’Amministrazione comunale conta di poter utilizzare al più presto, anche se per il momento non ci sono previsioni possibili sui tempi, pur essendo pronti i progetti, che prevedono sotto le piazze della scogliera solai di sostegno di nuova concezione ingegneristica e maggiore resistenza rispetto a quelli che vennero realizzati oltre cinquant’anni addietro.

Si spera insomma di poter quanto prima procedere ai bandi di gara per mettere in sicurezza le aree a rischio del lungomare, considerando che l’intera costa che affianca la scogliera in città manifesta i segni del tempo e del mare. Questo è evidente anche sulla strada che costeggia la scogliera sotto piazza Europa, dove nel corso del tempo sono state registrate diverse frane, e dove certo sarebbe meglio evitare la sosta delle auto, in particolare vicino ai tratti più “instabili”. Se ci spostiamo sul fronte di Ognina, quasi alla fine del lungomare, non mancano neanche qui i motivi per risanare quanto prima un’area che, con il suo porticciolo, potrebbe essere un piccolo gioiello, magari in un’altra città.

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