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Catenon de’ Catenoni e le Cenerentole M5s Redditi, ecco i ricchi&poveri dell’Ars

Di Mario Barresi |

Politici e politicanti, matricole e meteore, ricchi e poveri, professionisti e dilettanti. Da zero all’infinito. O quasi. I redditi dei deputati regionali sono lo specchio dei tempi.

Certo, ne è passata, di acqua sotto i ponti, da quando Cateno De Luca – oggi magnate incontrastato di Sala d’Ercole con quasi 600mila euro di reddito – faceva «l’attacchino ufficiale della sezione Dc di Fiumedinisi». Il pantagruelico deputato messinese del gruppo misto racconta con fierezza che ha «sempre lavorato per mantenere non gravare sulle spalle dei miei genitori». Facendo cosa? «Da adolescente – rivela – ho allevato conigli e raccoglievo origano, noci e castagne che poi vendevo alle putie di Fiumedinisi sotto la severa vigilanza della mia mamma». Poi alle Medie «durante le estati facevo il muratore con mio padre», mentre da liceale «passavo le mie estati a lavorare nei bar del paese e in inverno frequentavo uno studio legale messinese». A diciott’anni la svolta del self-made man dei Peloritani: «Ho aperto il mio primo patronato». Quattro anni dopo il grande salto con la fondazione di Fenapi, la Federazione dei piccoli imprenditori che è la base, oggi solidissima, del “tesoretto” di De Luca, oltre che fonte di qualche guaio giudiziario dal quale lui conta di uscire a testa alta come sempre. Una cosa, nel patrimonio di “Scateno” non è cambiata: l’auto. Nella dichiarazione patrimoniale, da ieri online sul sito dell’Ars, c’è sempre e solo la vecchia Opel “Corsa” 1.200 cv a iniezione del 1991. «È ancora la mia Ferrari rossa… La comprai all’autosalone Rossitto di Messina: 12 milioni di lire, di cui 4 in contanti e 8 con 40 bollettini postali di 220mila lire al mese».

Certo, oggi potrebbe davvero permettersela, una Testarossa vera, De Luca. E magari regalare l’amatissimo catorcio alle “Cenerentole” di Palazzo dei Normanni. A due colleghe che, prima di essere elette, dichiaravano di non percepire alcun reddito. Loro, essendo grilline, rifiuteranno ogni donazione. Tanto più che Elena Pagana e Jose Marano, al netto delle restituzioni d’ordinanza, adesso uno stipendio ce l’hanno.

Fra il riccone ex allevatore di conigli e le ex indigenti ora percettrici di indennità, in mezzo c’è di tutto. Sul secondo gradino del podio, con 205.879 euro di reddito Irpef 2016, spicca Francesco De Domenico: il deputato del Pd era direttore generale dell’Università di Messina. Al terzo posto Claudio Fava (Cento Passi), già parlamentare nazionale, ma anche giornalista, scrittore e sceneggiatore: 190.446 euro l’ultimo reddito. Fra i ricconi anche l’ex rettore e ora deputato-assessore Roberto Lagalla (174.025 euro) e gli iblei, entrambi deputati rieletti, Orazio Ragusa (143.378 euro) e Giorgio Assenza (130.200). Fra i pochi oltre quota 100mila il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè.

Quasi tutti gli altri politici navigati si attestano su stipendi a cinque cifre: più alti quelli degli esponenti del centrodestra e Pd, più bassi (ma non certo da fame) quelli dei grillini. Qualche esempio? Il governatore Nello Musumeci dichiara 89.334 euro e nient’altro che una «locazione immobile in regime di cedolare secca», Peppino Lupo, capogruppo dem, ha 88.668 euro, più una casa e una Lancia; ben sette m5s (Giancarlo Cancelleri, Gianina Ciancio, Valentina Palmeri, Salvo Siragusa, Sergio Tancredi, Giampiero Trizzino e Stefano Zito) dichiarano un reddito-fotocopia: 70.967 euro, ovvero lo stipendio dell’Ars al netto della restituzione di una parte. Uno vale uno, non c’è che dire. Anche se, trattenendo «2.500 euro netti, più le spese sostenute e rendicontate», come sostengono, si arriva comunque a un lordo di circa 70mila, identico per quasi tutti. E dire che due big del Pd, Luca Sammartino e Antonello Cracolici, sono più “poveri” dei 5stelle uscenti: 68.770 e 66.333 euro i rispettivi redditi.

Nota a margine: tutte le dichiarazioni dei deputati regionali rieletti non comprendono una parte del reddito effettivamente percepito nel 2016. Dal 1° gennaio 2014, infatti, l’Ars ha recepito il decreto Monti sui costi della politica: così lo “stipendio” del deputato è sceso a 11.100 euro lordi, suddivisi in una parte di indennità di 6.600 euro e una netta di diaria fissa onnicomprensiva di 4.500 euro. Quest’ultima, però, non viene conteggiata nelle dichiarazioni. Ma si tratta di altri 54mila euro in più a testa. Esentasse. Per affrontare le spese di trasferta a Palermo e di segreteria.

E poi gli ultimi. I nuovi entrati. Oltre alle grilline Marano e Pagano a quota zero, gli altri ben oltre la soglia di indigenza fiscale: Giusy Savarino (#DiventeràBellissima), per il 2016, ha dichiarato 585 euro, la cifra più bassa fra i percettori di reddito. Non se la passavano meglio i giovani neo-deputati Gaetano Galvagno di Fratelli d’Italia (1.690 euro) e Rossana Cannata di Forza Italia, (2.157 euro, ma tre appartamenti e altrettanti garage, con una Citroen “C3”), né Giovanni Cafeo del Pd, con 4.160 euro, Antonio Catalfamo di FdI (6.820) e Giuseppe Galluzzo (#Db) con appena 7.949 euro.

Certo, essere eletti all’Ars è come vincere una lotteria per cinque anni. Per tutti. Tranne per chi è già ricco di famiglia. Come il giovanissimo Luigi Genovese, classe 1996, pure lui matricola di Sala d’Ercole. Ma con un reddito già sostanzioso: 78.845 euro. E soprattutto 12 pagine di lunghissima dichiarazione patrimoniale: 57 comproprietà di immobili e terreni fra Messina, Roma, Taormina e Piraino, più due partecipazioni societarie (in L&A Group Srl e Ge.Pa Srl). È una parte del tesoro di famiglia. Un’eredità che, assieme al pacchetto di voti e a qualche pendenza giudiziaria, gli proviene da papà Francantonio. Ma almeno Luigi è parco nel parco auto: da quando ha la patente possiede una Lancia “Delta” di seconda mano, immatricolata nel 2010. E dal 2017 risulta possessore di una Chateten “Ch26”. Una macchinetta di quelle per i minorenni. Piccola, semplice e romantica. Come l’Opel Corsa di “Catenon de’ Catenoni”.

Twitter: @MarioBarresi

La classifica

Reddito complessivo lordo* percepito nel 2016

1) Cateno De Luca gruppo misto (594.053 euro)

2) Francesco De Domenico Pd (205.879)

3) Claudio Fava Guppo misto (190.446)

4) Roberto Lagalla Popolari e autonomisti (174.254)

5) Orazio Ragusa Forza Italia (143.378)

6) Giorgio Assenza #DiventeràBellissima (130.200)

7) Gianfranco Miccichè Forza Italia (113.983)

8) Toto Cordaro Popolari e Autonomisti (112.373)

9) Stefano Pellegrino Forza Italia (111.812)

10) Nicola D’Agostino Sicilia Futura (111.358)

11) Giuseppe Compagnone Popolari e Autonomisti (100.829)

12) Riccardo Gallo Forza Italia (98.471)

13) Marco Falcone Forza Italia (98.103)

14) Giovanni Bulla Udc (92.147)

15) Bernadette Grasso Forza Italia (90.287)

16) Nello Musumeci #DiventeràBellissima (89.334)

17) Giuseppe Lupo Pd (88.668)

18) Mimmo Turano Udc (85.345)

19) Roberto Di Mauro Popolari e Autonomisti (82.770)

20) Carmelo Pullara Popolari e Autonomisti (82.414)

21) Vincenzo Figuccia Udc (81.655)

22) Baldo Gucciardi Pd (81.425)

23) Luigi Genovese Forza Italia (78.845)

24) Nello Dipasquale Pd (74.604)

25) Riccardo Savona Forza Italia (74.445)

26) Francesco Cappello M5S (74.180)

27) Anthony Barbagallo Pd (73.506)

28) Giuseppe Gennuso Popolari e Autonomisti (72.936)

29) Margherita La Rocca Ruvolo Udc (72.807)

30) Edy Tamajo Sicilia Futura (72.389)

31) Angela Foti M5S (71.139)

32) Luisa Lantieri Pd (71.123)

33) Giancarlo Cancelleri M5S (70.967)

      Gianina Ciancio M5S (70.967)

      Sergio Tancredi M5S (70.967)

      Valentina Palmeri M5S (70.967)

      Salvatore Siragusa M5S (70.967)

      Giampiero Trizzino M5S (70.967)

      Stefano Zito M5S (70.967)

40) Luca Sammartino Pd (68.770)

41) Valentina Zafarana M5S (68.692)

42) Matteo Mangiacavallo M5S (68.562)

43) Tony Rizzotto Gruppo misto (66.985)

44) Antonello Cracolici Pd (66.333)

45) Giuseppe Milazzo Forza Italia (66.170)

46) Giuseppe Arancio Pd (63.493)

47) Marianna Caronia Gruppo misto (60.422)

48) Tommaso Calderone Forza Italia (54.578)

49) Elenora Lo Curto Udc (49.909)

50) Elvira Amata FdI (49.847)

51) Michele Catanzaro Pd (46.731)

52) Giuseppe Zitelli #DiventeràBellissima (43.915)

53) Alessandro Aricò #DiventeràBellissima (42.297)

54) Antonino De Luca M5S (29.766)

55) Roberta Schillaci M5S (25.741)

56) Stefania Campo M5S (24.665)

57) Giovanni Di Caro M5S (22.483)

58) Giorgio Pasqua M5S (21.768)

59) Michele Mancuso Forza Italia (16.863)

60) Nunzio Di Paola M5S (15.697)

61) Giuseppe Galluzzo #DiventeràBellissima (7.949)

62) Antonio Catalfamo Fratelli d’Italia (6.820)

63) Giovanni Cafeo Pd (4.160)

64) Rossana Cannata Forza Italia (2.157)

65) Gaetano Galvagno Fratelli d’Italia (1.690)

66) Giusy Savarino #DiventeràBellissima (585)

67) Jose Marano M5S (0)

68) Elena Pagana M5S (0)

Alfio Papale Forza Italia (dichiarazione non consegnata)

Luigi Sunseri M5S (la certificazione rilasciata dal Parlamento europeo non contiene il reddito del 2016)

* a esclusione della diaria netta di 4.500 euro mensili non sottoposta a tassazione

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