FIUMEFREDDO DI SICILIA – La storia di Concetta è una storia di caparbietà, la tipica caparbietà femminile, ma è anche una storia di leggi anacronistiche che portano a ingiuste discriminazioni. Come quella che stabilisce i limiti di altezza per i concorsi militari: 161 centimetri per le donne. Ma Concetta Gambacorta, 24enne tosta, determinata e solare di Fiumefreddo di Sicilia, in provincia di Catania, era sicura di superare questo limite quando si è presentata a Roma, al Centro reclutamento della Guardia di Finanza, per il concorso per l’ammissione di 297 allievi marescialli. Le prove scritte le supera con successo, ma “inciampa” sui test-psico-fisici. Quando le misurano l’altezza, il responso è 159 centimetri. «Trobbo bassa, è sotto il minimo di legge, esclusa», si sente dire Concetta.
E allora comincia la sua battaglia – raccontata oggi sulle pagine del Corriere della Sera – mentre al Parlamento viaggia a rilento il disegno di legge che abolisce i limiti d’altezza per i concorsi militari. Concetta, tramite i suoi avvocati, presenta ricorso al Tar per ottenere una nuova misurazione: il suo futuro, il suo sogno di indossare la divisa di maresciallo è una questione di millimetri. E il Tar autorizza la nuova misurazione. Concetta viene chiamata a Roma, all’ospedale militare del Celio, dove si presenta con il suo specialista, ma dovè c’è anche il colonnello misuratore della Finanza: a giudicare però è un collegio medico superpartes del Celio. Stavolta il responso è 161 cm e 3 millimetri.
Concetta aveva ragione. Il prossimo 17 dicembre ci sarà l’udienza al Tar che non potrà far altro che riammettere Concetta Gambacorta che sul suo cognome scherza e ride con ironia. La 24enne siciliana, fidanzato in Marina e mamma e papà che la sostengono, nel frattempo si è laureata anche in Economia. Poi si vedrà se la Finanza le farà concludere il vecchio concorso o l’ammetterà con bonus al nuovo.