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Covid, Gerry Scotti torna a casa: «Io e Carlo Conti come Coppi e Bartali»

Di Redazione |

ROMA – «A casa, finalmente. Grazie a tutti voi, al vostro affetto e grazie a tutti i medici, infermieri e collaboratori di Humanitas che ci hanno creduto prima di me. Un abbraccio a chi ha vissuto insieme a me questa esperienza: non vi dimenticherò». Con queste parole, affidate a un post su Instagram e suggellate da un cuoricino, Gerry Scotti ha annunciato di essere guarito dal Covid. Il conduttore, che il 26 ottobre aveva fatto sapere di essere positivo al virus, dopo un periodo di cure a casa era stato ricoverato in ospedale. Due giorni fa le dimissioni, accolte dagli applausi social di amici e fan.

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Il conduttore Mediaset racconta: “Quando mi hanno detto che mi ricoveravano sono diventato verde, ho sudato freddo. Io li vedevo tutti, vedevo 24 persone immobili, intubate, come nei film di fantascienza”. “Febbriciattola, stanchezza, colpi di tosse. Una settimana e passa tutto, pensavo. Invece no”. Scotti rivela i sentimenti che gli sono passati per la testa. “Ti viene l’istinto a non piangerti addosso, questa malattia è subdola, puoi stare due o tre giorni con poca febbre, addirittura senza come successo ad alcuni miei amici, e dopo 7 giorni ti negativizzi. Speravo di essere in quel mazzetto di fortunati vincitori del Boero, i cioccolatini con il regalo”. 

Poi il ricovero. “Al secondo controllo al Covid Center dell’Humanitas a Rozzano mi è stato consigliato di rimanere da loro perché avevo tutti i parametri sballati: fegato, reni, pancreas – ricorda Scotti -. Ero già nell’unità intensiva, perché quando entri nel pronto soccorso del Covid Center non c’è l’area rinfresco, l’area macchinette, l’area vogliamoci bene: si apre una porta e da lì in poi vedi tutto quello che hai visto nei peggiori telegiornali della tua vita. Sono diventato verde, ho sudato freddo”. Il conduttore de “Il Milionario” rivela che c’è molta solidarietà tra le persone colpite dal virus che si ritrovano in ospedale. “Con due altri pazienti ci strizzavamo l’occhio, dai che ce la fai”. E a proposito di solidarietà, Scotti è rimasto colpito dall’affetto ricevuto in queste settimane. “Mi ha colpito molto anche l’affetto di tutti gli addetti ai lavori. Non voglio fare torto a nessuno, cito solo Carlo Conti, perché abbiamo vissuto un’esperienza in parallelo. Io gli chiedevo: quanti litri di ossigeno? Lui mi rispondeva 4. E io invece stavo ancora a 5. E la pastiglia, te l’hanno data? Abbiamo fatto come Coppi e Bartali…”.

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