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Da Priolo al Giglio per il saluto all’ultima vittima della Concordia

Da Priolo al Giglio per il saluto all’ultima vittima della Concordia

Il siciliano Elio Vincenzi sull’isola per seguire le ultime operazioni che porteranno la nave a Genova e per «un ultimo ideale abbraccio» alla moglie Maria Grazia Trecarichi morta nel naufragio

Di Redazione |

ISOLA DEL GIGLIO – È arrivato all’isola del Giglio «per un ultimo abbraccio ideale» a sua moglie, Maria Grazia Trecarichi. Il corpo della donna è stato l’ultimo a essere recuperato. Al momento c’è un solo disperso, è il cameriere indiano Russel Rebello. Il marito di Maria Grazia Trecarichi, Elio Vincenzi, stamani è arrivato al Giglio perché sperava che oggi fosse il giorno in cui la nave sarebbe stata portata via, diretta a Genova. Per Vincenzi lo notizia dello slittamento a domani «è stata una piccola delusione. Non potevo mancare – ha spiegato – per un commiato definitivo». Al momento del naufragio, sulla Concordia c’era anche sua figlia Stefania: «Lei non è venuta – ha spiegato il padre – perché questa vicenda ancora la fa soffrire troppo». Ogni anno Vincenzi viene al Giglio per immergersi laddove è stata posta una targa in ricordo della moglie. «Prima che trovassero il corpo – ha raccontato – vivevo male. Avere un posto dove porre una lapide e pregarla è molto importante». Vincenzi indossa una maglietta con la foto stampata della moglie. «Tornare al Giglio – ha concluso – richiama la commozione per le 32 vittime. È un dolore che non potrà placarsi mai».   C’è stata anche una stretta di mano tra il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ed Elio Vincenzi. «Volevo ringraziarla per quanto fatto in questi anni di impegno – ha detto Vincenzi al ministro, appena arrivato all’Isola del Giglio per seguire le ultime fasi del regalleggiamento della nave – anche grazie a questo si possono sopportare questi due anni passati così». Il ministro gli ha risposto: «Le sono molto vicino. Per noi anche se va bene, non è una bella operazione. Chiudiamo una brutta pagina e vogliamo sempre ricordare quanto è accaduto al Giglio».

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