Doc Sicilia, avvio vendemmia 2019, meno uva ma più qualità

Di Redazione / 04 Settembre 2019

Il primo mese di vendemmia per la Doc Sicilia conferma le previsioni
iniziali: c’è un calo medio di circa il 30 per cento di quantità di uva
raccolta e una qualità che i coltivatori del “vigneto Sicilia” definiscono
ottima. I primi vitigni a bacca bianca vendemmiati, dal Pinot Grigio allo
Chardonnay, dal Grillo al Lucido, presentano tutti la stessa
caratteristica: alla diminuzione del quantitativo corrispondono uve mature
e profumate, con un corredo aromatico di prim’ordine. Le stime lasciano
prevedere, per la vendemmia 2019, una produzione totale in Sicilia di meno
di 4 milioni di ettolitri di vino. Anche i vitigni a bacca nera continuano
la loro maturazione grazie alle favorevoli condizioni climatiche.
Il punto sulla vendemmia offre un resoconto omogeneo dalle province
dell’isola, dove in molti casi le attività di raccolta sono iniziate ad
agosto con una decina di giorni di ritardo rispetto al 2018.

Vendemmia a Menfi


Filippo Paladino, vicepresidente della Doc Sicilia, fa il primo bilancio
della campagna di raccolta nel Trapanese e nell’Agrigentino: “La vendemmia
iniziata con la raccolta del Pinot Grigio registrava una tendenza del 40%
di quantità in meno rispetto al 2018. Gli altri vitigni vendemmiati, il
Viognier, il Merlot, hanno visto una riduzione del 30-35% come media. Un
dato è certo: poiché la vendemmia dura fino ad ottobre, per poter tracciare
un bilancio è comunque necessario aspettare che la vendemmia sia terminata.
Possiamo dire fin d’ora che il ritardo di dieci giorni con cui è iniziato
la vendemmia per certi aspetti è stato positivo, le piante hanno potuto
accumulare sostanze aromatiche e prevediamo vini molto profumati.
Tutto lascia prevedere che il bilancio finale sarà in linea con quanto
stiamo registrando finora”.

Giuseppe Monteleone, presidente della Cantina Birgi di Marsala:
“La qualità delle uve fin qui raccolte è buona, e facciamo riferimento
principalmente al Grillo, uno dei vitigni che insieme al Catarratto e
all’Inzolia rappresentano il 70 per cento della nostra produzione. Il calo
del raccolto sarà complessivamente del 30 per cento, ma le vigne sono in
ottime condizioni dato che il clima freddo tra aprile e maggio ha
consentito di evitare il rischio che le vigne fossero colpite da malattie.
Le nostre vigne si estendono dalla zona costiera tra la Riserva dello
Stagnone di Marsala a Marausa, fino al comprensorio interno della diga
Rubino, e ovunque le condizioni sono nella norma. Dalle prime verifiche
anche le uve di Nero d’Avola stanno maturando molto bene”.

Filippo Buttafuoco, agronomo di Cantine Settesoli:
“Abbiamo una qualità eccellente delle uve, e un calo quantitativo che
ancora non possiamo concretizzare ma che potrebbe variare dal 10 al 25 per
cento. I nostri vigneti sono nella zona di Menfi e hanno caratteristiche
molto differenti: ci sono vigne coltivate in riva al mare e su colline a
400 metri di altezza, 32 cultivar diverse, cinque tipi di suoli differenti
con modalità di irrigazione che variano. Ecco perché potremo tirare un
bilancio sulla resa quantitativa solo a fine vendemmia. Il clima è stato
favorevole e ciò non favorisce lo sviluppo di eventuali malattie. In più
sappiamo che i nostri viticoltori coltivano le vigne con grande attenzione
per conferire solo uva sana e non correre il rischio di vedersi declassato
il prodotto con una conseguente remunerazione inferiore”.

Vendemmia in provincia di Palermo

Giovanni Greco, presidente di CVA, Viticultori Associati Canicattì:
“Anche nell’agrigentino e nel nisseno la vendemmia è stata avviata con il
ritardo di una decina di giorni registrato in altre parti dell’isola. In
vigna c’è meno uva – il calo prevedibile è del 15-20% per i 350 soci con
vigneti principalmente ad Agrigento, Campobello di Licata, Naro,
Castrofilippo – ma la qualità è davvero eccelsa. Ho visto tante vendemmie,
ma questa del 2019 si presenta con tutti i crismi e le giuste premesse. Le
uve hanno una buona acidità e il grado zuccherino è quello necessario per
ottimi bianchi. Anche le uve rosse, se le temperature si manterranno in
buone condizioni, daranno ottimi risultati”.

Gian Marco Iannello, azienda Occhipinti di Vittoria:
“L’annata si preannuncia con una qualità in linea rispetto alle precedenti
e uve in ottima salute. Qui nel Ragusano i tempi di maturazione delle
piante sono regolari: intorno al 10 settembre è previsto come ogni anno
l’inizio della raccolta delle uve bianche di Moscato e Albanello, mentre
per le uve rosse di Frappato e Nero d’Avola, che compongono il restante 80
per cento dei nostri vigneti, l’inizio della raccolta è previsto intorno al
20 settembre”.

Vito Rappa, agronomo azienda LiberaTerra:
“Abbiamo terreni in diverse zone della Sicilia occidentale e molti sono
concentrati nell’alto Belice, tra Corleone, San Giuseppe Jato, Monreale, e
fino al Trapanese. Nei diversi vigneti c’è una grande difformità nella
maturazione delle uve, con una qualità migliore rispetto allo scorso anno.
Le uve sono sane e la maturazione ha un po’ risentito del passaggio
repentino dalle temperature fredde e dal clima piovoso di primavera al
caldo degli ultimi due mesi. Le piogge di questi ultimi giorni non hanno
provocato scompensi. Le rese del Grillo, il vitigno che abbiamo già
vendemmiato, parlano di un calo del 20 per cento rispetto allo scorso anno”.

Ruggero Vasari, azienda Vasari, Santa Lucia del Mela, Messina:
“Quest’estate calda e asciutta ci consegna uve sanissime. Siamo un’azienda
biologica di Santa Lucia del Mela, nel Messinese, sono stati necessari
pochi interventi per prevenire eventuali malattie come la peronospera: dal
punto di vista sanitario, quindi, le uve sono ottime. La resa quantitativa
è buona, anche in relazione ai vigneti più vecchi che sono in produzione da
decenni Insomma bilancio positivo”.

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