Ecco la manovra ter di Crocetta
Ecco la manovra ter di Crocetta 62 milioni per i poveri, tagli all’Ars
Previsto un bacino unico per i dipendenti delle Partecipate
PALERMO – Finalmente pronta la manovra di assestamento di bilancio, la cosiddetta “manovra ter” che ammonta a complessivi 360 milioni di euro che consentono di recuperare quasi tutte le spese previste dai 38 articoli della legge di stabilità impugnati dal Commissario dello Stato lo scorso mese di gennaio. Una manovra definita, non a caso, dal presidente della Regione Rosario Crocetta, durante la conferenza stampa convocata appositamente ieri pomeriggio, a Palazzo d’Orleans, “a prova di Commissario dello Stato”. Intendendo con ciò che le norme sono state riproposte, tendendo conto delle motivazioni dell’impugnativa. Soprattutto, è stato ricostituito il fondo rischi a garanzia dei residui attivi, cioè crediti ritenuti inesigibili. Non solo, ma il disavanzo previsto per il 2013 di circa 630 milioni, invece, è di 463 milioni. Circa 250 milioni in più a disposizione. Con questa manovra saranno garantiti gli stipendi di tutti i dipendenti degli, delle aziende e delle società sotto il controllo della Regione. Ben 16 tra associazioni e fondazioni, come l’Istituto per ciechi, le Orestiadi, Fiumara d’arte, fondazione “Giovanni Falcone” ed altre sono stati “sottratti” all’ondivago destino della “Tabella H” ed avranno un finanziamento annuale certo. In tutto sono sedici per un importo complessivo 6,5 milioni di euro. Il pezzo forte della “mini-finanziaria” è il finanziamento della cosiddetta “cittadinanza solidale” che può contare su 62 milioni di euro, grazie al taglio dell’1,5% di tutte le spese della Regione. Ulteriori 100 milioni saranno prelevati dal Fondo sociale europeo. Intanto, sono già partiti in quasi tutti i comuni della Sicilia i cosiddetti cantieri di servizio, destinati a chi ha un Isee inferiore ai 5 mila euro. Sono abolite le pensioni integrative degli ex dipendenti regionali. Il presidente della Regione ha voluto imprimere anche un’accelerazione alla liquidazione delle 13 società partecipate della Regione. I dipendenti confluiranno in un elenco unico e saranno trasferiti nelle 11 partecipate strategiche che rimarranno, ma solo dopo che queste avranno presentato piano industriale e fabbisogno. Chi rifiuterà la mobilità, sarà licenziato. Sono previste misure a favore delle minoranze linguistiche, mentre agli abitanti delle isole minori, costretti a trasferirsi in Sicilia per cure, saranno rimborsate le spese di viaggio e di soggiorno, come avviene per chi va a curarsi in altre regioni d’Italia. La manovra di assestamento di bilancio, come anticipato su La Sicilia di oggi, prevede la riduzione di 15 milioni di euro dei trasferimenti all’Ars: 7,5 milioni per il 2014; 15 milioni fino al 2016. Dal 2018, quando i deputati passeranno da 90 a 70, il taglio salirà a 25 milioni di euro.