Formazione professionale: M5s all’attacco dell’Avviso 8, lo scontro finisce in Tribunale

Di Daniele Ditta / 15 Ottobre 2016

PALERMO – Il Movimento Cinque Stelle va all’attacco sull’Avviso 8, il bando con cui vengono finanziati enti e corsi di formazione professionale. Per il gruppo parlamentare dell’Ars, la graduatoria «va immediatamente ritirata». Di fare un passo indietro, però, l’assessore alla Formazione, Bruno Marziano, non ha intenzione: «Non c’è una sola ragione per fermarsi, a meno che lo stop non arrivi dalla magistratura. La procedura è trasparente, chi vuole bloccare i corsi sarà il vero responsabile di una macelleria sociale a danno di migliaia di giovani e operatori». In un clima in cui i sindacati chiedono garanzie per i lavoratori (la Uil minaccia «forti mobilitazioni di protesta»), monta lo scontro politico. I grillini sono pronti a dare battaglia contro il governo, ma l’assessore regionale alla Formazione professionale ha già annunicato una querela contro Cancelleri, leader dei grillini in Sicilia  che ha definito il bando sulla Formazione una “spartizione tra amici”.

 

«Qualsiasi cittadino ed ancor di più un parlamentare, laddove si determinasse a rilasciare dichiarazioni agli organi di informazione – sottolinea Marziano -, dovrebbe avere quantomeno l’accortezza di verificarne prima la autenticità soprattutto quando queste interessino un trasparente atto gestionale individuato come una spartizione di partito. Per tali ragioni, soprattutto nell’interesse della mia onesta, trasparente e cristallina attività e soprattutto nell’interesse di migliaia di giovani siciliani, ho già dato mandato al mio legale per verificare se da tali affermazioni dell’onorevole Cancellieri nonchè di chiunque abbia effettuato dichiarazioni o abbia scritto sugli organi di stampa emergano elementi penalmente rilevanti che denuncerò immediatamente sporgendo querela alle autorità competenti».

Nel mirino del M5s c’è il maggiore azionista della Giunta Crocetta, ovvero il Pd. «Sembra che la graduatoria dell’Avviso 8 sia diventata una vera e propria spartizione di soldi pubblici tra amici e compagni di partito, quello democratico. Non possiamo permettere – dice il deputato Giancarlo Cancelleri – che si possa ricreare il sistema recentemente scardinato dalla magistratura. Per questo va montata una guardia strettissima, l’assessore Marziano deve ritirare l’Avviso 8, noi nel frattempo spulceremo tutti gli elenchi per vedere a chi stanno andando i soldi».

 


Dopo il caso “Arti & mestieri onlus”, ente in cui lavora il segretario del circolo Pd Tiche-Epipoli di Siracusa, Sergio Pillitteri (amico dell’assessore Marziano), è saltato fuori che l’ente “Euro” sarebbe riconducibile a Eugenio Ceglia, consulente del sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone. Tanto basta al M5S per suonare la carica: «S’intravedono i soliti favori agli amici degli amici. I contributi andrebbero a uomini vicini a Marziano e Faraone: coincidenze? Se il Pd ha prodotto il sistema Genovese a Messina, potrebbe riprovarci da altre parti. Se hanno problemi a scrivere un nuovo Avviso, lo potremmo fare noi: non abbiamo nessun amico che gestisca corsi di formazione».

 


Il M5S tira in ballo pure i criteri usati per redigere la graduatoria che, va ricordato, è ancora provvisoria. «Criteri sballati – sostiene il deputato Sergio Tancredi – che rischiano di scatenare una pioggia di ricorsi. Su 14 criteri, 7 hanno il carattere della discrezionalità. Uno di questi, il criterio B3, penalizza chi ha realmente i titoli rispetto a chi non li ha, in quanto attribuisce 4 punti a tutti gli enti indistintamente, persino quelli bocciati».

 

A partire da oggi, giorno in cui la graduatoria sarà pubblicata nella Gurs, gli enti avranno 10 giorni per presentare le loro osservazioni. Poi si riunirà la commissione di valutazione: effettuate le verifiche, sarà stilata la graduatoria definitiva ed «entro 30 giorni dovranno partire i corsi» ha assicurato Marziano, che sui criteri usati per la graduatoria precisa: «Ce ne sono 7 oggettivi di tipo numerico e 7 discrezionali, nel senso che la commissione fa una sua valutazione assegnando un punteggio. Inoltre, ogni componente della commissione ha la possibilità di dare un solo punteggio discrezionale e non tutti e sette. La verità è che non viene accettato il fatto che il lavoro della commissione sia stato autonomo. Per questo – conclude Marziano – c’è chi ha messo in moto la macchina del fango».

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Redazione
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