Gli scrittori finalisti del Premio Campiello a Catania per presentare i volumi della cinquina

Di Giorgio Romeo / 09 Luglio 2015

«Per far ripartire l’Italia sarà necessario iniziare dal Sud e dalla Cultura. Ecco perché questa tappa catanese è per noi molto importante».
A parlare è Roberto Zuccato, presidente della Fondazione “Il Campiello”, ente organizzatore del prestigioso premio letterario che, nella giornata di ieri, ha proposto alla città di Catania un incontro con i suoi cinque finalisti.
In attesa della premiazione – il prossimo 12 settembre al teatro “La Fenice” di Venezia – Marco Balzano, Paolo Colagrande, Vittorio Giacopini, Carmen Pellegrino e Antonio Scurati sono stati incalzatidalle domande del giornalista Gateano Savatteri, che ha moderato l’incontro, tenutosi presso Palazzo della Cultura e aperto a tutti.
Dalla provincia raccontata in “Senti le Rane” di Colagrande alle disillusioni del protagonista ne “La Mappa” di Vittorio Giacobini, passando per i luoghi abbandonati di “Cade la terra” della Pellegrino, l’emigrazione ne “L’ultimo arrivato” di Balzano e la sopravvivenza del passato in “Il tempo migliore della nostra vita” di Scurati, i romanzi protagonisti affrontano alcuni dei grandi interrogativi dell’uomo d’oggi analizzandoli con prospettive sempre diverse.
Ciascun autore è stato protagonista di due interventi, interagendo in un vivace dibattito sullenuove strade della letteratura.
In platea presenti anche due finalisti della sezione giovani, Eva Luna Mascolino (di Catania) e Gabriele Terranova di Riesi (CL).

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