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Grazie a un “trapianto” di lombardiani, pronto a rinascere all’Ars il gruppo dell’Udc

Di Lillo Miceli |

Lo Scudocrociato è scomparso dalla geografia politica di Palazzo dei Normanni poche settimane fa, dopo il “divorzio” tra Cesa e l’ex presidente nazionale dell’Udc, Gianpiero D’Alia, con il quale si sono schierati tutti i deputati all’Ars, l’assessore Giovanni Pistorio e tutti i dirigenti regionali e provinciali del partito. Tranne Salvatore Lentini che ha scelto temporaneamente il gruppo misto. Dopo la scissione i deputati siciliani decisero di chiamare il gruppo parlamentare “Udc-Centristi per il Sì”, provocando la diffida di Cesa che, invece, è schierato per il “no” al referendum costituzionale. Per evitare strascichi giudiziari, gli ex Udc, decisero di chiamarsi semplicemente “Centristi siciliani”.

Nel nuovo gruppo dell’Udc all’Ars dovrebbero confluire, oltre a Salvatore Lentini che nel 2012 aveva fatto ritorno nell’Udc insieme con il compianto Lino Leanza, il capogruppo dell’Mpa a Sala d’Ercole, Roberto Di Mauro, Toti Lombardo, Giovanni Greco e, probabilmente, Dino Fiorenza. Dal gruppo dei “Centristi siciliani”, secondo indiscrezioni, potrebbe arrivare Pippo Sorbello, pure con trascorsi nell’Mpa. Il gruppo parlamentare potrebbe ingrossarsi ulteriormente, pescando nel Nuovo centrodestra e in Sicilia democratica. Dovrebbe aderire all’Udc, Salvo Giuffrida, che pur eletto nelle liste dell’Udc non si era iscritto al gruppo parlamentare dello Scudocrociato, scegliendo appunto di aderire a Sicilia democratica, che è una delle forze della maggioranza che sostiene la giunta Crocetta.

L’Udc di Cesa, dunque, vira decisamente verso il centrodestra. E si ritroverebbero sulle stesse posizioni Raffaele Lombardo e Salvatore Cuffaro, i due ex presidenti della Regione che negli ultimi anni si sono trattati con freddezza. Ufficialmente né Cuffaro nè Lombardo senior si occupano di politica.

Secondo le indiscrezioni trapelate, Cesa dovrebbe nominare Roberto Di Mauro commissario regionale del partito, con il mandato di ricostruire l’Udc siciliana.

Fino a questo punto, come è ovvio, sarebbe un’operazione di vertice. La vera scommessa sarà quella di riconquistare il consenso degli elettori. Nelle elezioni regionali del 2012, l’Udc fu il primo partito a schierarsi a favore della candidatura di Crocetta alla presidenza della Regione ed anche nelle successive consultazioni elettorali, tranne in alcuni comuni, è sempre stata alleata del Partito democratico. Un’alleanza ribadita nei giorni scorsi, anche per le elezioni amministrative di Palermo della prossima primavera. La coalizione dovrebbe essere composta da Pd, Centristi siciliani, Sicilia Futura, Ncd e Sicilia democratica.

Il fronte del centrodestra, invece, dovrebbe essere composto da Forza Italia, Udc, Noi con Salvini, Fratelli d’Italia e #DiventeràBellissima di Nello Musumeci. Terzo incomodo, il Movimento 5 Stelle di Grillo che proprio oggi vedrà cominciare a sfilare i primi parlamentari nazionali della Sicilia occidentale, davanti ai magistrati della procura della Repubblica di Palermo che indagano sulle firme false delle elezioni amministrative di Palermo del 2012.

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