Grillo: genitori ragazza 'Il suo corpo come un trofeo', si aggravano le accuse /Adnkronos (3)
(Adnkronos) - "Il residence" in cui sarebbe avvenuto lo stupro, come scrivono i magistrati nelle carte dell'inchiesta visionate dall'Adnkronos, "è stato individuato grazie a un selfie scattato" dalla giovane ragazza ed "è riconducibile" proprio al garante del M5S a Beppe Grillo. Che nei giorni scorsi ha fatto un video, diventato virale, in cui grida l'innocenza del figlio Ciro e degli altri tre giovani definiti "co...i" ma "non stupratori". Un procedimento blindato, blindatissimo, in una piccola Procura che si occupa di centinaia di reati, e che d'estate va in tilt, perché copre tutta la Costa Smeralda. Sono appena quattro sostituti che devono lavorare su centinaia e centinaia di fascicoli, come riferisce il Procuratore Gregorio Capasso.
I magistrati sono convinti che "non fu sesso consenziente", come dice invece la difesa degli indagati. Ciro Grillo è difeso da Enrico Grillo, nipote del garante del M5S. Ernesto Monteverde e Mariano Mameli difendono Edoardo Capitta, Romano e Barbara Raimondo e Gennaro Velle difendono Francesco Corsiglia e Paolo Costa difende Vittorio Lauria. Loro continuano a ripetere, e lo hanno fatto anche durante gli interrogatori recenti, che fu "sesso consenziente". Anche se uno dei ragazzi, Francesco Corsiglia, che in questo periodo si trova in Spagna per l'Erasmus, prende adesso le distanze dagli altri e spiega che lui, in quelle ore, mentre sarebbe avvenuto lo stupro di gruppo, lui dormisse. Racconti che divergono dalle parole di accusa della ragazza agli inquirenti: "Verso le sei del mattino - si legge in un verbale - mentre R. M. (l'amica della vittima ndr) dormiva", scrivono i magistrati, la giovane è "stata costretta" ad avere rapporti sessuali in camera da letto e nel box doccia del bagno, con uno dei ragazzi. "Gli altri tre indagati hanno assistito senza partecipare". Poi un'altra violenza, costringendo, secondo l'accusa, la giovane a bere mezza bottiglia di vodka contro il suo volere.