Huppert e la filosofia dell'ordinario
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ROMA, 30 MAR - Se volete entrare nella vita ordinaria di una professoressa di filosofia ammantata di libri, 'Le cose che verranno' (L'avenir) di Mia Hansen-L›ve, in sala dal 20/4 con Satine, è il vostro film. Nessun fatto straordinario, nessuna action, nessun vero dramma e, come effetti speciali, solo le parole di Jean Jacques Rousseau e Blaise Pascal. Insomma il fascino dell'ordinario con il valore aggiunto di Isabelle Huppert nei panni di Nathalie, insegnante di filosofia in un liceo di Parigi e sposata con Heinz (André Marcon), anch'egli docente di filosofia. Per loro una casa piena di libri, ma anche due figli adolescenti, Chloé e Johann. Un tempo rivoluzionaria, Nathalie ha convertito poi l'idealismo giovanile "nell'ambizione più modesta di insegnare ai giovani a pensare con le proprie teste". Sua mission, stimolare gli studenti ad avere il coraggio di vivere in linea con le loro idee. Completano la famiglia una madre anziana, vanitosa e fragile, Yvette (Edith Scob), e un gatto nero di nome Pandora.