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Il Mudù di Uccio De Santis, il comico che ama improvvisare

Di Gianluca Santisi |

C’è tanta Sicilia nel futuro prossimo di Uccio De Santis. Dopo il successo della scorsa estate davanti ai 4mila del Teatro antico di Taormina, il comico pugliese tornerà a calcare i palchi dell’isola domani al Metropolitan di Catania e sabato al Golden di Palermo. I biglietti sono ancora disponibili anche presso i botteghini dei teatri. Il tour è organizzato da DalVivo Enternainment e ST Comunicazione. In scena il nuovo allestimento del fortunato “Vi racconto il mio Mudù”. Con lui Umberto Sardella e Antonella Genga, affiatatissime spalle note per tutti gli interventi nelle scenette del “Mudù”, diventate ormai video virali sul web. Ma c’è di più. A maggio, Uccio De Santis tornerà in Sicilia assieme alla sua troupe per girare parte della nuova stagione televisiva del “Mudù”. Già scelte le location – Savoca, Letojanni e Taormina – mentre più avanti, ai primi di maggio, saranno scelte le comparse locali e gli attori siciliani.

Intanto, il nuovo show teatrale vedrà Uccio De Santis sul palco per due ore di intrattenimento puro. «Rispetto allo spettacolo di Taormina – anticipa l’attore – ci saranno parecchie novità. Mostreremo anche alcuni dei nostri video più popolari. In platea puoi sempre trovare chi non li conosce e così, in pochi minuti, aiutiamo il pubblico a “connettersi” con quello che è il linguaggio del “Mudù”. Metteremo in scena quello che può succedere in un ambulatorio medico o nelle caserme dei carabinieri, ma anche una grossa novità, un blocco dedicato al Settecento, a tutto quello che succedeva con principi e principesse, re e regine. Con Umberto e Antonella non faremo altro che puro cabaret. Ma ci saranno anche momenti in cui mi troverò da solo sul palco, con dei monologhi e interagendo con il pubblico. Come tutti i miei spettacoli, questo è uno show scritto per il 70%, mentre la parte rimanente è lasciata all’improvvisazione e a quello che il pubblico mi trasmette».

Quando nasce la passione per la comicità?

«Da bambino. Hai presente quando a Natale arrivano i parenti in casa? Avevo 5 o 6 anni e in quelle occasioni trasformavo il mio letto in un palcoscenico, con un lenzuolo creavo il sipario. Poi radunavo tutti nella mia stanzetta e li costringevo a vedere la mia esibizione. Questa passione è continuata nel tempo, alternata allo studio. Mi sono iscritto a Economia e Commercio ma non mi sono laureato, come invece avrebbe voluto mio padre. Però per anni ho fatto il ragioniere. Al mattino lavoravo in un’azienda e di sera scappavo in teatro a fare le prove oppure nelle tv locali baresi. Anche durante il servizio militare. Mi esibivo davanti a un bar, nella piazzetta di Monte Romano, dove c’era il campo scuola dell’esercito. Era un modo per farmi volere bene dai miei superiori, ai quali poi chiedevo qualche permesso in più per poter andare a fare i miei spettacoli».

Come per Fiorello, anche nella formazione di Uccio De Santis ci sono stati i villaggi turistici…

«Ho persino creato una società che forniva gli animatori ai villaggi. Una passione che non ho mai voluto abbandonare. Tre anni fa, nonostante gli impegni quotidiani con i miei spettacoli, ho voluto gestire da esterno l’animazione di un villaggio vicino Taranto. È stato bellissimo anche se molto faticoso. Se avevo uno spettacolo nelle vicinanze, finita la serata passavo dal villaggio e in piena notte facevo le riunioni con i miei animatori per capire cosa andava bene e cosa invece migliorare».

La popolarità è arrivata con “La sai l’ultima?” su Canale 5.

«Più che la popolarità quella fu la grande opportunità di farmi vedere in un programma nazionale. Era il 1997: passai le selezioni, partecipai al programma e vinsi anche il Premio “Bramieri”. Poi, qualche anno dopo, dovendo realizzare un programma per Telenorba, pensai che anziché raccontare le barzellette avrei potuto metterle in scena. Un’idea semplice ma vincente. E così nacque il Mudù».

Diciotto anni di programmazione ininterrotta, un successo incredibile veicolato dall’esplosione dei social.

«Il programma fu un successo in Puglia, Molise e Basilicata, le regioni coperte da Telenorba ma grazie ai social le barzellette sono arrivate ovunque. Ne ho trovate anche alcune sottotitolate in tedesco e ci sono video che hanno 4-5 milioni di visualizzazioni. Dopo Catania e Palermo, il 17 sarò a Roma, al Brancaccio. I biglietti sono esauriti e abbiamo dovuto programmare una replica. Faremo la “doppia” in uno dei teatri più belli di Roma, una cosa straordinaria».

E il “Mudù” non si ferma…

«Sì, tra un po’ torniamo a girare. Il prossimo mese, dal 24 al 30 maggio, saremo per la prima volta in Sicilia, tra Savoca, Letojanni e Taormina. Sono molto contento di questa scelta».

Dopo tutti questi anni come si fa a non ripetersi?

«Non è semplice ma non mi fermo mai nel cercare nuove idee. Credo che la nostra bravura sia nel saperle mettere in scena in una certa maniera. Anche una freddura banale, se pensata bene, può diventare una bella gag».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA