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Il National Geographic a Gangi per studiare le mummie dei preti nella “fossa dei parrini”

Il National Geographic a Gangi per studiare le mummie dei preti nella “fossa dei parrini”

Il mistero dei sacerdoti imbalsamati nella Chiesa Madre del borgo più bello d’Italia

Di Gaetano La Placa |

GANGI – Nel Borgo più bello d’Italia il National Geographic avvia uno studio sulle mummie dei sacerdoti custodite nella Chiesa Madre. Le indagini sui corpi mummificati, condotte da studiosi internazionali, sono avvenute attraverso radiografie e immagini endoscopiche. Per tanti anni la porticina che dava accesso alla “fossa di parrini” è rimasta chiusa come se quella cripta fosse uno spazio privato, riservato ai sacerdoti. Oggi questo spazio particolare, risalente alla metà del XVIII secolo, non solo è diventato meta per i turisti, ma anche per gli studiosi. Quello che colpisce sono i volti dei sacerdoti mummificati che, attraverso la cera, sono stati riprodotti in modo eccellente.   In alcuni casi sono stati ricostruiti talmente bene che trasmettono ancora le loro espressioni naturali, il loro umore, l’atteggiamento ed anche la postura. Caratteristiche che hanno sicuramente spinto il National Geographic a finanziare l’importante studio di queste mummie che continua il progetto “Mummie Siciliane”, ideato nel 2007 in cooperazione con la Soprintendenza di Palermo, che si è già interessato di quelle presenti nelle Catacombe dei Cappuccini di Palermo.   Artefice di questo studio è l’antropologo messinese Dario Piombino Mascali, specializzato in mummiologia e paleopatologia. Con lui sono all’opera nella cripta di Gangi esperti quali Ronald Beckett e Gerald Conlogue, scienziati esperti in radiologia dell’università Usa di Quinnipiac, Mark Viner, radiologo forense dell’università di Cranfield (Inghilterra), Katherine Harper, ricercatrice di Quinnipiac e tre studenti di radiologia diagnostica di Quinnipiac (Aniello Catapano, Jennifer Curry e Annamaria Di Cesare).   L’indagine si è concentrata su 36 delle 60 mummie presenti e la scelta è stata determinata dal loro stato di conservazione. L’analisi antropologica e biologica delle mummie è avvenuta utilizzando attrezzature radiologiche ed endoscopiche arrivate dagli Usa. Attraverso la combinazione tra radiografia ed endoscopia sarà realizzato uno studio approfondito sui prelati gangitani, diagnosticando le malattie che i singoli individui hanno avuto, la struttura ossea, la tipologia di mummificazione, lo stato di conservazione. Nei prossimi mesi il team di esperti consegnerà una relazione scientifica al National Geographic.   «Uno studio del genere sui preti imbalsamati non era mai stato fatto – ha detto il sindaco di Gangi, Giuseppe Ferrarello -. Ciò aggiungerà ulteriore valore al prezioso scrigno che è la chiesa madre». Il periodo di sepoltura delle mummie presenti nella “fossa di parrini” della Chiesa Madre si colloca tra i primi decenni del 1700 e la fine del 1800. I sacerdoti imbalsamati avevano una età tra i 40 e gli 80 anni e sono posti in nicchie con sopra i cartigli identificativi. Tra i personaggi importanti presenti, il poeta, medico e sacerdote Giuseppe Fedele Vitale, vissuto tra il 1734 e il 1789.

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