Immigrazione, quei minori “vagabondi” che diventano prede della criminalità

Di Redazione / 21 Maggio 2014

PALERMO – “Mille minori immigrati, fuggiti dai Centri di prima accoglienza dell’Isola, rischiano di cadere nella rete della criminalità”. A lanciare l’allarme è il presidente della Commissione regionale Antimafia Nello Musumeci, secondo il quale “i ragazzi e le ragazze, quasi tutti in età adolescenziale, dopo aver vagato nei primi giorni per centri abitati e campagne, finiscono quasi sempre nelle mani di spregiudicati, non solo loro connazionali, dediti allo sfruttamento della prostituzione, allo spaccio di droga o al lavoro stagionale nei campi agricoli, vittime del capolarato”.
“Il dato – spiega Musumeci – è quello ufficiale, per l’esattezza 1.030 unità, trasmesso dal ministero delle Politiche sociali e si riferisce ai minori non accompagnati sbarcati negli ultimi mesi sulle nostre coste e non identificati in tempo o registrati con false generalità, quasi sempre senza neppure essere sottoposti a visita medica. Si rendono irreperibili subito dopo l’accesso al Centro di prima accoglienza e della loro sorte non si saprà mai nulla. ” Secondo Musumeci “solo una minima percentuale dei minori allontanatisi attraversa lo Stretto per tentare di raggiungere i genitori in altre parti della Penisola. Il resto degli immigrati è condannato in Sicilia ad una vita di stenti, sfruttamenti ed espedienti”.

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