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Imprenditore ucciso nel 2012 dopo due anni arrestato il padre

Imprenditore ucciso nel 2012 dopo due anni arrestato il padre

Svolta nelle indagini sulla morte di Piero Di Francesco, 32 anni, trovato carbonizzato il 9 gennaio 2012. Stefano Di Francesco, 64 anni, avrebbe confessato il delitto sulla tomba, dove c’era una microspia

Di Redazione |

CALTANISSETTA – Sarebbe stato ucciso dal padre Piero Di Francesco, l’imprenditore di Riesi di 32 anni il cui corpo carbonizzato era stato trovato dentro un’auto il 9 gennaio del 2012. Carabinieri della compagnia di Caltanissetta hanno infatti arrestato il genitore della vittima, Stefano Di Francesco, 63 anni, su ordinanza del Gip di Caltanissetta. Il corpo della vittima fu trovato carbonizzato all’interno di una vecchia Mercedes nel piazzale della Tecnoambiente di cui Di Francesco era titolare. Un anno dopo il delitto, anche a seguto degli appelli lanciati dal fratello della vittima, le indagini subirono un’accelerazione e nel gennaio del 2013 il nome del padre comparve nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio con l’aggravante di aver favorito la mafia. L’uomo fu anche interrogato, ma non fu arrestato. A trovare il cadavere e a denunciare l’omicidio di Piero Di Francesco fu proprio il padre, forse per allontanare i sospetti da sé. Ma ora, a distanza di oltre due anni e mezzo dal delitto, la verità è venuta a galla. Il movente del delitto sarebbero dei contrasti economici tra padre e figlio, scoperti grazie a una microspia piazzata dai carabinieri sulla tomba del giovane imprenditore e davanti alla quale – senza renderesene conto – il genitore ha anche confessato il delitto, accusando la vittima di essere la causa di tutto: «Guarda cosa mi hai fatto fare… ”, dice l’uomo davanti alla lapide.

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