ROMA
La razza nemica, il linguaggio dell’odio
ROMA, 26 GEN – Ci sono oggetti popolari in ‘stile’ antisemita come scatole di fiammiferi e boccali per la birra, uno schiaccianoci con la testa di un ebreo dal naso adunco e un posacenere che raffigura un ebreo dentro un maiale. Ma, tra fotografie, fumetti, cartoni animati e sussidiari, a farla da padrone per violenza iconografica e verbale sono le copertine di riviste e giornali che negli anni di Hitler e Mussolini contribuirono a diffondere le teorie genetiche e biologiche alla base della persecuzione del popolo ebraico. È un’analisi di forme e contenuti della propaganda antisemita nazista e fascista la mostra ‘La razza nemica’, allestita a Roma per la Settimana della Memoria dalla Fondazione Museo della Shoah alla Casina dei Vallati dal 30/1 al 7/6. Curata da Marcello Pezzetti e Sara Berger, la rassegna si muove su un duplice piano narrativo: da un lato l’evoluzione dell’antisemitismo in Europa nel ‘900, dall’altro il ruolo assegnato da fascismo e nazismo ai mezzi di comunicazione per giustificare le leggi razziali.